Nicola Petrosillo, infettivologo presso il Campus Biomedico di Roma, è stato quest’oggi ospite della nuova puntata di “Elisir”, il programma dedicato alla salute e il benessere in onda su Rai 3. E nell’appuntamento odierno nel salotto televisivo di Michele Mirabella e Benedetta Rinaldi si è parlato ovviamente non solo di emergenza Covid e vaccini ma pure di HIV, il virus dell’immunodeficienza responsabile della sindrome nota come AIDS. Infatti nel 2021 cade il quarantesimo anniversario della scoperta di questo Lentivirus e la recente buona notizia è che i casi di infezione diminuiscono.



La presenza di Petrosillo, responsabile del Servizio Controllo delle Infezioni e Consulenze Infettivologiche, è l’occasione per parlare infatti non solo della nuova variante Omicron del virus SARS-CoV-2 ma perché domani 1° dicembre si celebra proprio la Giornata Mondiale contro l’AIDS. E, prendendo spunto da un articolo di Mario Calabresi sul suo blog in cui auspicava cure per tutti i malati, lo specialista in malattie infettive spiega che tra le due infezioni ci sono tante differenze: “Ma hanno una caratteristica in comune: sono insorte con delle epidemie (…) e sono state entrambe degli eventi epocali dato che hanno sconvolto abitudini e cambiato i sistemi sanitari” spiega Petrosillo, secondo il quale va richiamata l’attenzione sui rischi dell’AIDS. “Lo scorso anno, in tutto il mondo, sono state segnalate 36 milioni di persone in totale con l’HIV: nella maggior parte oggi colpisce le fasce tra 25 e 29 anni” aggiunge, ricordando il picco di incidenza del 1989 (2 milioni e 700mila casi), laddove nel 2019 sono diminuiti pur rimanendo “sempre tanti”.



PETROSILLO, “PANDEMIA DA HIV SIMILE A COVID: IN ATTESA DEL VACCINO, PUNTARE SU TERAPIE”

Insomma, l’incidenza del virus HIV è ancora importante soprattutto fra i giovani: “Un terzo delle nuove diagnosi sono in persone che scoprono di essere sieropositive quando hanno già delle manifestazioni cliniche importanti, e questo non va bene” sottolinea Petrosillo (a questo link il suo intervento nella puntata integrale di “Elisir”) che, in merito al vaccino contro l’AIDS, spiega che al momento la strategia migliore è ancora la prevenzione “comportamentale: “Oggi però abbiamo un elemento in più come la terapia: se fatta bene riduce la carica virale e anche i rischi di trasmissione”, secondo il quale le cure purtroppo non eradicano l’infezione che rimane nei serbatoi dell’organismo e non si moltiplica. “Oggi abbiamo terapie con una sola compressa giornaliera, e fra poco avremo altre con una solo iniezione intramuscolare che dura un mese”.



Ad ogni modo oggi le speranze e le aspettative di vita per i malati di AIDS sono notevolmente migliorate: “I pazienti con l’HIV si controllano (…) anche se per tutta la vita rischiano di sviluppare patologie neoplastiche” aggiunge, ricordando che la tecnologia a RNA messaggero (mRNA), importante nello sviluppo in tempi record di più di un vaccino contro il Covid-19, potrebbe dare frutti in futuro anche in questo campo. “Adesso ci stanno provando e ci sono ben due studi negli USA (uno portato avanti da Moderna, NdR) che sono già nella fase sperimentale umana” conclude Petrosillo, pur non concedendo illusioni dal momento che “ci vuole tempo, servono risultati soddisfacenti e anche delle coperture buone”.