Secondo uno studio statunitense riportato dal The Guardian, esisterebbe una correlazione tra PFAS e infertilità femminile. Stiamo parlando dei cosiddetti ‘forever chemicals’ o ‘sostanze chimiche sempre’ che, come dice il nome stesso, sono difficili a degradarsi nell’ambiente e sono presenti in grandissime quantità nell’acqua e nel suolo. Impossibile quindi non venirne a contatto. Ma se apparentemente non sembrerebbero destare problemi, in realtà costituirebbero un pericolo importante per la salute dell’uomo. Oltre ad essere tra le cause di tumori, malattie al fegato, ai reni e alla tiroide, questo gruppo di sostanze chimiche inciderebbero anche sulla possibilità di concepire figli nelle donne: l’infertilità sarebbe pari al 40% nelle donne con più alta concentrazione nel sangue di PFAS ed entro un anno dal primo tentativo di restare incinte.



Questo è il risultato della ricerca condotta dal dottor Nathan Cohen, autore principale della ricerca presso la scuola di medicina Icahn al Mount Sinai di New York . “Abbiamo prove davvero forti dal laboratorio che suggeriscono come i PFAS possano influenzare la fertilità nel sistema riproduttivo femminile” ha aggiunto il dottor Damaskini Valvi, assistente professore presso l’Icahn Mount Sinai, riscontrando nello specifico come le sostanze chimiche influenzino gli ormoni e sembrerebbero essere collegate anche alla sindrome dell’ovaio policistico.



Come ridurre il problema dell’infertilità femminile connessa ai PFAS

Questi PFAS si troverebbero ovunque: dalle pentole antiaderenti e contenitori per alimenti all’abbigliamento e all’arredamento. Prodotti e oggetti quindi con cui si ha a che fare quotidianamente. L’unico modo per contrastare quindi il problema dell’infertilità connessa ai ‘forever chemicals’ consisterebbe, secondo Valvi, nel ridurne drasticamente la produzione, riducendo nel frattempo anche l’esposizione a quei prodotti che è risaputo che contengano PFAS, oltre ad usare filtri speciali per l’acqua. Alcuni PFAS sono stati vietati nel mondo, ma sono state prodotte ancora più di 12.000 sostanze chimiche della stessa classe. Nello specifico cinque paesi dell’UE hanno proposto un divieto su 10.000 sostanze chimiche PFAS a gennaio, mentre negli Stati Uniti si stanno prendendo provvedimenti contro alcuni ‘forever chemicals’. E il Regno Unito ha proposto di eliminarne alcune. Sono però ancora troppe le sostanze chimiche di questo tipo in circolazione. Non basta quindi questo intervento, essendo necessario intervenire massicciamente anche sulle altre sostanze chimiche dannose.

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