Si chiama Paxlovid il farmaco antivirale prodotto da Pfizer per contrastare il Covid-19. E gli Stati Uniti hanno deciso di assicurarsi milioni di dosi. Ad annunciarlo il presidente Joe Biden in conferenza stampa. Inoltre, ha citato i dati diffusi dall’azienda farmaceutica, secondo cui dall’analisi da interim è emersa una riduzione dell’89% del rischio di ospedalizzazione o morte per qualsiasi causa legata al Covid entro tre giorni dall’inizio dei sintomi. Nella popolazione complessiva dello studio fino al giorno 28, non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto Paxlovid rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo. «La notizia di oggi è una vera e propria svolta negli sforzi globali per fermare la devastazione di questa pandemia. Questi dati suggeriscono che il nostro candidato antivirale orale, se approvato o autorizzato dalle autorità di regolamentazione, ha il potenziale per salvare la vita dei pazienti, ridurre la gravità delle infezioni da COVID-19 ed eliminare fino a nove ricoveri su dieci», ha dichiarato Albert Bourla, presidente e amministratore delegato di Pfizer.



Questo farmaco, se approvato e autorizzato, potrebbe essere prescritto in modo più ampio come trattamento a domicilio per contribuire a ridurre la gravità della malattia, i ricoveri e i decessi, nonché a ridurre la probabilità di infezione in seguito all’esposizione, tra gli adulti. Paxlovid ha, infatti, dimostrato una potente attività antivirale in vitro contro le varianti circolanti di preoccupazione, così come altri coronavirus noti, suggerendo il suo potenziale come un terapeutico per più tipi di infezioni da coronavirus. «Tutti noi di Pfizer siamo incredibilmente orgogliosi dei nostri scienziati, che hanno progettato e sviluppato questa molecola, lavorando con la massima urgenza per contribuire a ridurre l’impatto di questa malattia devastante sui pazienti e le loro comunità», ha dichiarato Mikael Dolsten, presidente della ricerca e sviluppo-Medical di Pfizer. La casa farmaceutica, al fine di consentire un accesso equo al farmaco Paxlovid, lo offrirà in fase di sperimentazione tramite un approccio di prezzi differenziati in base al livello di reddito di ciascun paese per promuovere l’equità di accesso in tutto il mondo. I paesi ad alto e medio-alto reddito pagheranno di più rispetto ai paesi a basso reddito.



Il chimico farmaceutico Derek Lowe su Science ha esposto alcune delle possibili implicazioni. In primis, potrebbe essere combinato con molnupiravir di Merck. «Perché si vorrebbe fare questo? Beh, una maggiore efficacia, chiaramente, ma anche per diminuire le possibilità che emerga un coronavirus resistente». Ovviamente per Lowe questi farmaci dovrebbero aiutare a placare il dibattito sulle vaccinazioni che ha creato delle spaccature in vari paesi. «Ma una cosa che questa opzione di trattamento orale probabilmente farà è spingere gli anticorpi monoclonali ancora più lontano. Sono somministrati per via endovenosa in un ambiente ospedaliero, e il piano è quello di evitare che la gente finisca in ospedale in primo luogo». D’altra parte, per Lowe si interromperanno finalmente i dibattiti su remdesivir, ivermectina e idrossiclorochina. (agg. di Silvana Palazzo)



IN ARRIVO PAXLOVID, FARMACO ANTI COVID DI PFIZER

Pfizer ha annunciato che la sua pillola antivirale contro il covid, permette di ridurre i ricoveri e i morti di quasi il 90%. Un annuncio quindi in pompa magna quello del gigante della farmaceutica, al lavoro, dopo il vaccino, su una pillola che andrebbe appunto ad inibire l’infezione, evitando che le persone si ammalino gravemente e finiscano in ospedale, per poi rischiare di morire. Il farmaco è già in fase avanzata visto che la stessa Pfizer ha fatto sapere che chiederà quanto prima l’autorizzazione per la messa in commercio alla Fda, la Food and Drug Administration americana, nonché agli altri enti regolatori internazionali. La multinazionale ha deciso di interrompere con anticipo i test clinici sulla sua pillola antivirale contro il covid, dopo aver ottenuto dei risultati straordinari, seppur preliminari, con una riduzione superiore all’80 per cento del rischio di ricovero o di morte.

Risultati che sono apparsi addirittura migliori del molnupiravir della Merck, altra pillola anti covid al momento in fase di sviluppo (già approvata in Inghilterra(, e la cui efficacia è pari al 50 per cento. Come fatto sapere dall’azienda americana, il farmaco dovrà essere somministrato in combinazione con un antivirale, il ritonavir; nel dettaglio si tratta di un trattamento caratterizzato da tre diverse pillole somministrate due volte al giorno, e che permettono appunto di guarire dal covid, o per lo meno, di non fare l’infezione in forma grave.

PILLOLA ANTIVIRALE PFIZER SUPER EFFICACE

Lo studio preliminare è stato eseguito su 1.219 diversi pazienti con almeno un fattore di rischio come obesità o età avanzata, e solo lo 0.8 per cento di coloro che hanno ricevuto il farmaco entro tre giorni dai primi sintomi, è stato costretto ad un ricovero in ospedale, mentre nessuno di loro è morto entro 28 giorni dal trattamento. Le persone che hanno partecipato allo studio non erano vaccinate: «Speravamo di avere qualcosa di straordinario, ma è raro che si ottengano ottimi farmaci con quasi il 90% di efficacia e il 100% di protezione contro la morte», ha affermato raggiante Mikael Dolsten, direttore scientifico di Pfizer.