A quanto pare l’annuncio di Arcuri circa una possibile azione legale dell’Italia contro Pfizer per i ritardi nella consegna dei vaccini avrebbe colto di sorpresa Bruxelles. Stando alle indiscrezioni pubblicate da Huffpost, la reazione dell’Ue sarebbe stata irritata: “Non sta a noi commentare le azioni legali ma certo non ci si aspetta che gli Stati o le istituzioni europee denuncino le case farmaceutiche”, avrebbero replicato secondo fonti alte delle istituzioni europee.



Fino ad ora, la Commissione ha firmato contratti la cui riservatezza è stata imposta dalle aziende farmaceutiche. Nessuna informazione è stata resa pubblica e questa mancanza di trasparenza avrebbe accresciuto gli interrogativi sul comportamento di Pfizer. Dall’azienda statunitense arriva la giustificazione ufficiale legata al rallentamento delle dosi secondo la quale avrebbe bisogno di aumentare la produzione nello stabilimento europeo di Puurs, in Belgio. Una spiegazione poco convincente secondo gli Europarlamentari che hanno chiesto che i contratti siano resi pubblici. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



CAOS DOSI PFIZER: ARCURI ATTIVA AVVOCATURA DI STATO

Il Governo italiano, su pressing del commissario Arcuri, ha attivato stamane l’Avvocatura di Stato per valutare azioni legali contro Pfizer BionTech visto il ritardo e le minori consegne delle dosi di vaccino anti-Covid. L’esecutivo valuta tutti i diversi profili di responsabilità della Pfizer, fino all’inadempienza: come confermano all’Ansa ambienti governativi e dello stesso commissario, «si valutano anche le possibili azioni da intraprendere contro la casa farmaceutica produttrice del farmaco anti-Covid a tutela degli interessi del Paese e dei cittadini».



Le Regioni sottolineano la profonda preoccupazione per la mancanza di dosi anche per questa settimana: «Siamo molto preoccupati dal fatto che anche la prossima settimana ci sarà un nuovo taglio delle dosi del vaccino Pfizer. Dal 25 gennaio non si tornerà in regola. […] Il taglio non è stato applicato in modo lineare per tutte le Regioni. Alcune non hanno avuto tagli perché la consegna la fa direttamente la ditta alle sedi vaccinali delle Regioni, altre hanno avuto invece il 60% di tagli. Quindi ci deve essere una perequazione tra le Regioni», ha spiegato a Radio Rai1 Luigi Icardi, coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e assessore alla Salute della Regione Piemonte. Il Presidente della Conferenza Stefano Bonaccini ha invece spiegato «Abbiamo deciso il riequilibro tra Regioni, perché Pfizer ha deciso unilateralmente a chi togliere di più e a chi di meno. Regioni come la nostra, la Lombardia e il Friuli sono state colpite in maniera più pesante. Ci sarà  un riequilibro».

CAOS VACCINI IN ITALIA

Caos vaccini in Italia: come ha annunciato il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri nell’ambito di un incontro con le Regioni, Pfizer ha reso noto che la settimana prossima “non solo non verranno consegnate in Italia le dosi che sono state unilateralmente e senza preavviso non consegnate in questa settimana, pari al 29%, ma ci sarà una pur lieve e ulteriore riduzione delle consegne. Un fulmine a ciel sereno, una notizia non accompagnata da alcun tipo di preavviso e che ha scatenato l’ira dello stesso Arcuri, il quale ha comunicato come il nostro Paese abbia intenzione di intraprendere un’azione di natura legale ai danni dell’azienda a stelle e strisce. “Ho ricevuto unanime solidarietà da parte di tutti i presidenti delle Regioni e delle Province autonome nel corso della riunione con i ministri Speranza e Boccia – ha spiegato Arcuri –. La tutela della salute dei cittadini italiani non è una questione negoziabile. La campagna vaccinale non può essere rallentata, tantomeno per le somministrazioni delle seconde dosi ai tanti italiani a cui è stata già somministrata la prima”.

PFIZER CONSEGNA MENO VACCINI, PERCHÉ? DISGUIDI E RITARDI

Questo ritardo nella consegna dei vaccini al nostro paese da parte di Pfizer rappresenta, inevitabilmente, un grave danno, sulla cui genesi si sta attualmente investigando. Stando a quanto riferito dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), questo slittamento sarebbe da imputare “ad assestamenti nella produzione”, dal momento che la Pfizer sta tentando di accrescere la produzione, ma non è riuscita a procurarsi le materie prime necessarie per sostenere la mole di lavoro. Questa volta, però, il nostro Paese non resterà impassibile di fronte a questa situazione e adirà le vie legali, come preannunciato in precedenza. Arcuri ha rivelato che “si è unanimemente deciso che tali azioni verranno intraprese a partire dai prossimi giorni in un quadro unitario”. La strada che dovrebbe essere percorsa con convinzione, stando a quanto risulta, conduce dritta a un esposto alla Procura della Repubblica per “impatto sulla salute per inadempimento del contratto pubblico”, ma eventuali ulteriori dettagli emergeranno nei prossimi giorni.