Dove si ferma l’interesse di tutela della salute e dove invece si spinge l’interesse economico? Stanno facendo discutere le pretese di Albert Bourla, presidente e AD di Pfizer, secondo cui anche le dosi di vaccino non prodotte andrebbero comunque pagate. Ma mentre i ministri della salute di alcuni paesi europei sembrano opporsi a questa clausola, in Italia tutto tace.



Sono in particolare Bulgaria, Polonia, Lituania e Ungheria ad aver sottolineato un modus operandi non equo da parte del colosso farmaceutico, che non sembra tener conto della ricerca di una soluzione per le dosi in eccesso possedute dai vari paesi e tantomeno sembra preoccuparsi del concreto fabbisogno di ciascun paese. Di qui l’interpello dei quattro stati europei alla Commissione UE, alla ricerca di una rinegoziazione dei termini di contratto con la Pfizer, suggerendo la possibilità per ogni Esecutivo di gestire da sé la compravendita dei vaccini anti-Covid e di acquistare le dosi in eccesso negli stati europei per poi redistribuirle tra le regioni che ne hanno maggiormente bisogno. Tentativo di raggiungere un diverso accordo è stato inoltre rivolto anche alla stessa Pfizer.



L’Italia dovrà pagare a Pfizer anche i vaccini non prodotti?

Anche il Ministro della Salute Schillaci si era mostrato favorevole ad una gestione singola di ogni Stato europeo circa l’acquisto delle dosi di vaccino, come ha voluto rimarcare il quotidiano ‘La Verità’. Questo però accadeva alla fine dell’anno scorso in seno al Consiglio europeo, in cui il nostro ministro aveva avanzato questa proposta. Ora però non sembra comparire l’Italia tra gli stati che si sono opposti ai diktat di Pfizer.

E nemmeno il nostro Paese pare essersi inserito in una strategia di ‘baratto’ come ha fatto la Polonia. Quest’ultima infatti si è vista concedere la possibilità di rinegoziare con l’azienda farmaceutica a patto di accogliere 10 milioni di profughi ucraini. In definitiva non sappiamo ancora come agirà l’Italia, a maggior ragione dopo l’emersione di un ulteriore dettaglio rivelato dalla Bulgaria riguardo il contratto stipulato tra i paesi dell’UE e Pfizer: la convenzione non consentirebbe inspiegabilmente di regalare le dosi in eccesso agli stati che ne avessero carenza. L’Italia si piegherà dunque ai voleri del colosso farmaceutico o troverà un éscamotage per sfilarsi?