La ricerca di Pfizer contro il Covid non si ferma al vaccino. Il colosso farmaceutico sta infatti studiando un farmaco orale per prevenire la malattia in famiglia, una terapia antivirale per gli adulti che sono esposti al contagio. L’obiettivo è quello di avere un farmaco in grado di prevenire l’infezione da coronavirus all’interno delle famiglie dove c’è una persona già contagiata. Per questo è stato avviato uno studio di fase 2-3 denominato “Epic-Pep” su un farmaco antivirale orale da usare come “profilassi post-esposizione” negli over 18 (quello 1 ha confermato che è sicuro e ben tollerato). È il terzo studio di questo tipo avviato dall’azienda. Nel mirino dei ricercatori è finito un inibitore della proteasi che viene somministrato con una bassa dose di ritonavir, già ampiamente usato per l’Hiv.



Il farmaco PF-07321332 è stato sviluppato ad hoc per la somministrazione orale, in modo tale che possa essere dato al primo segno di infezione o esposizione, prevenendo così il ricovero in ospedale. Per lo studio si stanno arruolando persone dai 18 anni che convivono con pazienti con infezione sintomatica confermata da coronavirus. Il programma comunque comprende diversi studi clinici in corso, tra cui uno su persone ad alto rischio di forma grave e un altro in pazienti a rischio standard.



“CON VACCINI E FARMACO FERMIAMO COVID”

Considerando «l’impatto che i vaccini hanno avuto nell’aiutare a reprimere le infezioni», per Mikael Dolsten, Chief Scientific Officer, President, Worldwide Research, Development and Medical di Pfizer, questo farmaco rappresenta un’altra arma per combattere il Covid e renderlo davvero come un’influenza. «In caso di successo, riteniamo che questa terapia potrebbe aiutare a fermare il virus in anticipo, prima che abbia la possibilità di replicarsi ampiamente, prevenendo potenzialmente la malattia sintomatica in coloro che sono stati esposti e inibendo l’insorgenza dell’infezione in altri», ha dichiarato Dolsten nel comunicato ufficiale. Peraltro, è un’arma che può tornare utile anche in considerazione del fatto che il coronavirus si evolve con le varianti.



Lo studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, coinvolgerà fino a 2.660 adulti sani di età pari o superiore a 18 anni, che saranno assegnati casualmente a ricevere il farmaco o un placebo, per due volte al giorno per 5 o 10 giorni. Il primo obiettivo è valutarne sicurezza ed efficacia nella prevenzione dell’infezione e dei sintomi fino al 14esimo giorno. Finora ha fornito un «incoraggiante profilo preclinico», in particolare una «potente attività antivirale in vitro» contro Sars-CoV-2 e i coronavirus in generale.