Pfizer al centro di una nuova teoria del complotto. Negli ultimi oggi sui social e sulle app di messaggistica è rimbalzato uno screenshot che tira in ballo il CEO della casa farmaceutica Albert Bourla, il quale a Davos avrebbe parlato di una nuova tecnologia sviluppata: le cosiddette “pillole ingeribili” che contengono un minuscolo microchip che invia un segnale wireless alle autorità competenti quando il farmaco viene ingerito. Il post è accompagnato da un’immagine in cui si vede Bourla con alle spalle un cartellone con la scritta World Economic Forum. In altri casi viene diffuso un video. Le cose però non stanno affatto così: quel video è stato modificato per tagliare un aspetto importante ed è stato presentato falsamente come un’intervista del 2022.
In primis, infatti, l’intervento di Albert Bourla, spacciato come attuale, risale a cinque anni fa. Inoltre, la pillola non è una nuova tecnologia di Pfizer. Nel 2018 Bourla parlò di una pillola elettronica, approvata dalla Food and Drug administration (Fda) con un chip biologico che traccia digitalmente l’effettiva somministrazione della pillola. Non si trattava di un farmaco Pfizer, ma di un prodotto della casa farmaceutica giapponese Otsuka, approvata nel 2017 dall’Fda.
PFIZER E LA FAKE NEWS SUL FARMACO CON MICROCHIP
Quella pillola, però, era riservata al trattamento di diverse malattie mentali. Mitchell Mathis, direttore della Divisione di prodotti psichiatrici al Center for drug evaluation and research della Fda, aveva dichiarato che era una svolta importante per poter «monitorare l’ingestione di farmaci prescritti per malattie mentali». Ciò infatti «può essere utile per alcuni pazienti». Tweet, video e post hanno accumulato milioni di visualizzazioni tra Facebook, Reddit, YouTube, Twitter e Telegram. La bufala, smontata in Italia da Facta news, all’estero è stata smentita da Reuters, che ha ricostruito l’intera vicenda.
In conclusione, il farmaco Abilify MyCite, approvato dall’FDA per il trattamento di schizofrenia, trattamento acuto di episodi maniacali e misti associati al disturbo bipolare e per il trattamento della depressione negli adulti, è stato usato per spacciare una fake news. In realtà, la tecnologia sviluppata anni fa risulta utile per verificare che il farmaco venga assunto da chi soffre di malattie mentali.