Una singola dose di vaccino a mRna è molto efficace contro il coronavirus. Lo dimostra uno studio firmato da Danuta M Skowronski, della School of Population and Public Health dell’University of British Columbia, che ha preso in esame soggetti adulti, nello specifico anziani, ed è stato pubblicato per ora in versione pre-print su medRxiv ed è stato sottoposto a peer review. La ricerca in questione parte da un presupposto: chiarire qual è l’efficacia della protezione di una singola dose visto che molti paesi hanno deciso di allungare l’intervallo tra le dosi, in quanto le scorte scarseggiavano, quindi per proteggere più persone in meno tempo, ma con una singola dose appunto. Pertanto, sono stati esaminati i dati relativi a 673mila persone di almeno 70 anni che sono state vaccinate in Canada. I vaccini Pfizer e Moderna sono noti per avere un’elevata efficacia protettiva dopo una singola dose, del 92-93%, ma è una percentuale legata a dati provenienti da giovani adulti e sani, mentre prendendo in esame gli anziani si apprende che la copertura è tra l’85 e il 90% entro la quattordicesima settimana, per quanto riguarda Pfizer per l’85%.
SINGOLA DOSE VACCINI MRNA: PER ANZIANI “RISPOSTA” LENTA
Questo studio offre diversi spunti. In primis, conferma l’elevata efficacia della singola dose negli anziani. D’altra parte, evidenzia che l’efficacia del vaccino era insignificante fino a due settimane dopo la vaccinazione, arrivando al 43% a 14-20 giorni. Sale al 75% tra 35-41 giorni. Le percentuali variano poi a seconda delle varianti prese in esame. Se con questi vaccini è stata riscontrata un crollo delle infezioni di quasi tre quarti, se si prende in esame la variante inglese la riduzione è di due terzi, del 60% invece per la variante brasiliana, in entrambi i casi a tre settimane dalla prima dose. Quindi, fino a tre settimane dalla prima dose, il vaccino sembra ridurre i casi del 65%, anche se questi dati vanno presi comunque con le pinze, perché questi dati possono essere sottostimati. Dunque, non solo la prima dose con vaccini Pfizer e Moderna ha un’elevata efficacia, ma è efficace anche contro le varianti inglese e brasiliana.
I ricercatori canadesi hanno avanzato anche delle spiegazioni, oltre ad evidenziare che una singola dose di vaccino a mRna riduce di circa due terzi le infezioni negli anziani. Questa strategia può essere utile in condizioni di “emergenza”, quando cioè bisogna correre con la campagna vaccinale. Inoltre, è stato osservato un graduale miglioramento dell’efficacia nel tempo che può essere legato al fatto che gli anziani hanno una risposta immunitaria più lenta. I ricercatori si riservano però di analizzare più attentamente l’aspetto relativo alle varianti, perché non tutte hanno la stessa suscettibilità agli anticorpi indotti dai vaccini Pfizer e Moderna.