Pfizer è stata accusata di aver pagato alcuni esperti per screditare il vaccino contro il Coronavirus prodotto dalla sua rivale AstraZeneca. L’indiscrezione è stata riportata nell’ambito di un’inchiesta condotta da Channel 4, nella quale si dice che “si presume che Pfizer abbia finanziato una presentazione in cui gli oratori avrebbero affermato che il siero di AstraZeneca potrebbe causare il cancro e non sarebbe sicuro per i pazienti immunosoppressi. Si dice che tale discorso abbia avuto luogo in un seminario educativo in Canada l’anno scorso, ma non è chiaro quante volte si sia tenuto o se sia stato un evento isolato”.
Pfizer, dal canto suo, ha negato con forza tali insinuazioni, sottolineando a chiare lettere che le presentazioni erano state “erroneamente attribuite” al gigante farmaceutico statunitense e che sono state effettuate da terzi. Un portavoce del colosso ha rispedito le accuse al mittente: “Rifiutiamo qualsiasi suggestione secondo cui Pfizer avrebbe cercato di minare gli sforzi scientifici di altri. La nostra priorità è sempre stata quella di fornire vaccini di alta qualità, ben tollerati ed efficaci ai pazienti di tutto il mondo il più rapidamente possibile e di contribuire a porre fine a questa pandemia mortale”.
PFIZER E ASTRAZENECA: L’INCHIESTA DI CHANNEL 4 RIGUARDA ANCHE I COSTI
Un’altra rivelazione emersa durante l’indagine condotta da Channel 4 è che i costi di produzione del vaccino Pfizer sarebbero stati pari a 76 penny per colpo e che l’azienda farmaceutica avrebbe fatto pagare al governo britannico 22 sterline per dose, per un ricarico totale del 3.000 per cento circa sul prezzo di produzione. Pfizer ha quindi replicato dicendo che la stima di 76 penny era “grossolanamente imprecisa” e non ha tenuto conto delle spese legate a studi clinici, produzione su larga scala e distribuzione globale.
Il professor Andrew Pollard, direttore del gruppo di vaccinazione di Oxford che ha sviluppato il vaccino AstraZeneca, ha respinto le affermazioni e ha avvisato circa i pericoli relativi alla diffusione della disinformazione sui vaccini: “C’è un enorme rischio di disinformazione, perché tutto ciò che fa esitare le persone a farsi vaccinare può mettere a rischio la loro vita. Può minare e avere un impatto sulle decisioni che la gente prende sulla propria salute, ma anche creare incertezza per i politici”.