La Pfizer, colosso farmaceutico che produce il vaccino anti covid in collaborazione con BioNTech, ha pubblicato uno statement, un comunicato, in merito ai tempi della seconda dose dello stesso siero: “Per Pfizer non è in discussione il piano vaccinale – si legge, come pubblicato dai principali organi di informazione online a cominciare dall’agenzia Ansa – l’azienda si limita a riportare quanto emerso dagli studi registrativi. Le raccomandazioni sui regimi di dosaggio alternativi sono di competenza delle autorità sanitarie e possono includere raccomandazioni dovute a principi di salute pubblica”.
Una nota di precisazione che giunge a poche ore dalla raccomandazione del Cts, il Comitato Tecnico Scientifico, circa l’allungamento dei tempi delle seconde dosi a 42 giorni, ovvero, il doppio rispetto ai 21 giorni “canonici”. “Il vaccino è stato studiato per una seconda somministrazione a 21 giorni – ha precisato Valeria Marino, direttore medico dell’azienda farmaceutica, parlando a SkyTg24 – è una valutazione del Cts, osserveremo quello che succede. Come Pfizer dico però di attenersi a quello che è emerso dagli studi scientifici perché questo garantisce i risultati che hanno permesso l’autorizzazione”.
PFIZER, CHIAREZZA SU SECONDA DOSE, LOCATELLI: “PROLUNGARLO A 42 GIORNI…”
Pfizer ha poi specificato, sempre in merito sempre alla dose di richiamo, che “la nostra posizione è supportata dal riassunto delle caratteristiche di prodotto e dall’indicazione concordata con le autorità regolatorie sulla base dei dati del nostro studio di fase 3 effettuato con 2 dosi a 21 giorni di distanza“. Gli esperti fanno sapere di restare “impegnati nel nostro dialogo continuo con le autorità sanitarie e i governi, e nei nostri continui sforzi di condivisione dei dati per contribuire a informare qualsiasi decisione di salute pubblica volta a sconfiggere questa devastante pandemia”. Franco Locatelli, presidente del Css, Consiglio Superiore di Sanità, ha spiegato sul tema: “Da medico – le parole ad Agorà, su Rai Tre – dico che l’intervallo tra la prima e la seconda somministrazione prolungato alla sesta settimana, quindi ai 42 giorni, non inficia minimamente l’efficacia dell’immunizzazione e ci permette di somministrare molte più dosi di vaccino”.