PFIZER-GATE PIOMBA SULLE EUROPEE: LE NOVITÀ SULL’INCHIESTA UE A VON DER LEYEN (E DA DOVE NASCE)
A due mesi dalle Elezioni Europee 2024 l’indagine Covid già ridenominata “Pfizer-gate” piomba direttamente sulla campagna elettorale e in particolare sulla Presidente della Commissione Ue uscente, Ursula Von der Leyen. Per la candidata del PPE ad un secondo mandato, le indagini che nei mesi scorsi la vedevano coinvolta in Belgio per la trattativa sui vaccini Pfizer ora sono passate ai giudici europei. Come spiega il sito “Politico.eu”, la Procura europea Eppo – che persegue reati che ledono gli interessi finanziari dell’Unione Europea – nell’ottobre 2022 aveva aperto inchiesta sugli approvvigionamenti dei vaccini anti-Covid da parte dell’Ue: la novità è che ora la stessa Eppo ha preso il posto della Procura belga in merito alle indagini su Von der Leyen per presunte «interferenza nelle funzioni pubbliche, distruzione di sms, corruzione e conflitto di interessi».
Sul tavolo vi sono i messaggi scambiati tra la Presidente Ue e l’ad di Pfizer, Albert Bourla, durante i negoziati per gli acquisti dei vaccini in piena crisi pandemia Covid: l’accordo da 20 miliardi di euro ha di fatto reso Pfizer-BioNTech il vaccino più distribuito in Ue, specie dopo che AstraZeneca aveva ritardato gli impegni di consegna per problematiche sulla produzione. La Commissione Ue oggi non commenta la notizia di “Politico” il quale spiega inoltre che la Procura Ue starebbe indagando su presunti reati penali senza però che nessuno sia ancora stato accusato in relazione al Pfizer-gate. Come spiega poi oggi il “Corriere della Sera”, uno dei punti di massima forza della tormentata legislatura Von der Leyen era proprio la campagna vaccinale e l’uscita europea dal Covid-19, ma ora è proprio questo tema a rischiare di ritorcersi contro in vista della ricandidatura alla guida dell’Europea fino al 2029.
Era stato il NYT a sollevare il caso Pfizer-Von der Leyen contestando le metodologie usate per l’accordo sui vaccini siglato il 20 maggio 2021: erano previste 1,8 miliardi di dosi da consegnare tra la fine del 2021 e il 2023. Il quotidiano Usa aveva riportato di messaggi e telefonate tra Von der Leyen e Bourla durati circa un mese durante la trattativa, con la Commissione Ue che non li aveva mai reso pubblici: addirittura il NYT presso la Corte di Giustizia Ue aveva citato la Presidente Von der Leyen per la mancata pubblicazione di quegli sms. Nel gennaio 2022 il mediatore europeo della trattativa Covid con Pfizer, Emily O’Reilly, aveva condotto un’indagine in cui rilevava «una cattiva amministrazione nei tentativi della Commissione di recuperare per prima i messaggi di testo». La risposta della Commissione era rimasta quella della vice Vera Jourova che parlava degli sms di Von der Leyen come potenzialmente cancellati «per la natura di comunicazioni di breve durata».
QATARGATE SILENZIATO, PFIZER E MOSCAGATE ESPLODONO: COSA STA SUCCEDENDO
Ora quei presunti sms di cui ancora non vi è traccia rischiano di costare grossissimo a Von der Leyen, la candidata ufficiale del Partito Popolare Europeo e potenziale riconfermata Presidente Ue qualora i risultati delle Europee dovessero rispecchiare i voti attuali delle singole liste in corsa al voto dell’8-9 giugno. Lo Pfizer-gate rischia infatti di incrinare i rapporti di fiducia tra i principali partiti in coalizione “Ursula” – li ricordiamo, sono oltre al PPE, il PSE, Renew e parte dei non iscritti. La Procura belga aveva cominciato ad indagare su Von der Leyen e Bourla dopo la denuncia di un lobbista originario del Belgio, tal Frederic Baldan: ora però la “palla” è passata alla Procura Eppo a Bruxelles e si viene a sapere della lunga lista di reati imputati a Ursula Von der Leyen.
Insomma, rischia di cambiare tutto nelle già complesse dinamiche politiche a soli due mesi dalle Europee: inchiesta sul Covid iniziata nel 2022 ma che arriva su stampa e tavolo delle procure “giusto” in vista del voto di giugno, pronto a scardinare le trattative che vedevano ad esempio i Conservatori di Meloni vicini ad un possibile accordo con il PPE di Von der Leyen per un sostegno nel nuovo governo post-Europee. A voler essere maliziosi politicamente fino in fondo, occorre mettere in fila i fatti: lo scandalo Qatargate che ha messo in luce i rapporti molto poco trasparenti tra membri socialisti del Parlamento Europeo e governi stranieri è un fascicolo ormai “silenziato” a livello europeo, mentre di colpo nel giro di pochi giorni due inchieste – Pfizer-gate e Moscagate – coinvolgono Von der Leyen (PPE) e alcuni membri del gruppo Identità e Democrazia (di cui fanno parte Lega e Le Pen). Chi vede un tentativo di “giustizia ad orologeria” per evitare uno spostamento a destra del nuovo Parlamento Europeo, ad oggi, avrebbe insomma qualche argomento che sconfini una normale tesi di fanta-politica…