Dalla settimana prossima le forniture di vaccini anti Covid di Pfizer-BioNTech torneranno a regime. Lo ha ribadito l’azienda americana Pfizer a Sky Tg24. La società farmaceutica Usa ha precisato anche che dall’8 al 18 gennaio sono state inviate le fiale previste dal piano di ordinazione, poi c’è stata la riduzione «a causa del riadattamento del sito produttivo belga di Puurs». A fronte della decisione del governo di somministrare 6 dosi anziché 5, Pfizer ha deciso di ridurre il numero di fiale, ma non di dosi previste, che resta lo stesso (ma si pone il problema delle siringhe di precisione). Per il colosso farmaceutico, dunque, «quello che sta accadendo è frutto di un fraintendimento nel conteggio delle dosi che non è il conteggio delle fiale».
L’Unione europea intanto avverte: «Faremo rispettare gli obblighi contrattuali alle case farmaceutiche che producono i vaccini», ha dichiarato Charles Michel, presidente del Consiglio europeo. Intervenuto ai microfoni di Europe 1 sui ritardi nelle forniture, ha aggiunto: «Intendiamo far rispettare i contratti approvati dalle case farmaceutiche. Ci aspettiamo maggiore chiarezza e useremo tutti i mezzi legali a nostra disposizione».
PFIZER, I RITARDI E LA DISPUTA FIALE-DOSI
Pfizer ha fornito anche sul suo sito una spiegazione in merito alla questione dei ritardi. Secondo la società americana, a fronte di una maggiore richiesta di dosi da parte dell’Unione europea, è stato necessario potenziare lo stabilimento di Puurs, in Belgio. Si tratta di operazioni che hanno reso necessario un rallentamento temporaneo della produzione dei vaccini anti Covid. Ma per ampliare la struttura serve il via libera di regolarità dell’Ema, questo avrebbe allungato le tempistiche. In ogni caso, Pfizer assicura che non solo la fornitura tornerà a regime, ma ci sarà anche un aumento a partire dal 15 febbraio. L’obiettivo dichiarato è di arrivare a fornire due miliardi di dosi nel mondo entro il 2021.
Inoltre, la casa farmaceutica ha precisato che il contratto firmato con l’Italia e i Paesi dell’Ue riguarda le dosi di vaccino, non le fiale. Visto che si riteneva di poter ricavare cinque dosi da ogni fiala e che invece dall’8 gennaio se ne ottengono sei, sono state inviate dall’8 al 18 gennaio le fiale previste dal piano di ordinazione, poi c’è stata la riduzione per il riadattamento del sito produttivo.