Avrebbe voluto uccidere il premier olandese Mark Rutte, ma la polizia locale di L’Aja lo ha arrestato domenica sera. Si tratta del consigliere comunale Arnoud van Doorn, leader del Partito dell’Unità, finito in manette dopo essere stato monitorato dal servizio di sicurezza del primo ministro dei Paesi Bassi dopo aver manifestato “un comportamento sospetto” mentre passeggiava nella stessa area in cui si trovava lo stesso 54enne del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia. Rutte è stato posto sotto protezione a scopo precauzionale.



Arnoud van Doorn, come riporta Adnkronos, negli anni scorsi aveva militato nel partito populista Pvv di Geert Wilders, e, dopo esserne uscito, si era convertito all’Islam. L’uomo, 55 anni, è stato rilasciato lunedì dopo essere stato interrogato dalla polizia. Anis Boumanjal, suo legale, ha detto alla Bbc che non avrebbe dovuto essere arrestato dal momento che non c’era alcun reale motivo per sospettarlo. Ma in realtà i magistrati hanno ammesso che c’è un’indagine in corso che avrebbe provato che van Doorn era a caccia di informazioni per mettere in atto il piano per tentare di uccidere il premier.



Rutte a rischio, è sotto protezione

La notizia dell’arresto di Arnoud van Doorn, leader del Partito dell’Unità, è arrivata nella giornata di martedì dopo che il primo ministro olandese Mark Rutte è stato sottoposto a protezione. Il sistema di sicurezza intorno a Rutte si è rafforzato negli ultimi giorni nel timore che possa essere obiettivo di un attacco o di un rapimento da parte della criminalità organizzata. Il rischio, si legge sul De Telegraaf, è stato evidenziato dopo che alcuni “spotter”, membri di bande criminali che raccolgono informazioni e preparano il terreno per un attacco o un rapimento, sono stati individuati nei dintorni della sua abitazione.



Durante i suoi 11 anni come primo ministro Rutte ha sempre girato per L’Aja senza protezione e ha utilizzato la bicicletta per recarsi al lavoro in bicicletta. Ma il livello di allerta ultimamente è salito considerevolmente dopo i recenti omicidi di personaggi pubblici come il giornalista Peter R. de Vries e l’avvocato Derk Wiersum , difensore di Nabil Bakkali, un pentito che aveva fornito alla polizia informazioni cruciali sul capo della mafia marocchina, Ridouan Taghi, in cambio di una riduzione della pena.