Ieri pomeriggio il Ministero della Salute assieme all’Istituto Superiore di Sanità hanno reso pubblico – con tanto di documento scaricabile qui sul portale Fnomceo (Ordine dei Medici) – il documento «Elementi di preparazione e risposta a Covid-19 nella stagione autunno-invernale»: si tratta del dossier “segreto” fino a qualche giorno fa che Speranza e i membri del Iss stavano preparando per organizzare il piano strutturato in vista di una potenziale seconda ondata nei prossimi mesi. Mentre alcune Regioni e lo stesso Governo iniziano a redigere alcuni provvedimenti restrittivi contro i nuovi mini-focolai esplosi nel caldo agosto italiano, le autorità sanitarie mettono a punto questo piano diviso in 4 scenari diversi e con l’attenzione ad analizzare punti di forza e criticità delle prime fasi dell’epidemia in modo da essere del tutto pronti ad ogni possibile “modifica” epidemiologica che prenderà il Sars-CoV-2 nelle prossime settimane. «Si fornisce elementi generali per rafforzare la preparazione e la risposta e fronteggiare in modo ottimale un eventuale aumento nel numero di nuove infezioni da SARS-CoV-2 nella stagione autunno-inverno 2020-2021 in base a possibili scenari futuri», spiega il documento Iss-Speranza redatto sul portale dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri.



IL FATTORE RT E LA CHECKLIST DELLE REGIONI

Quattro gli scenari possibili in autunno: tutto dipenderà dalla stabilizzazione o meno dell’indice di contagio, l’ormai noto Rt che indica la possibilità di diffusione e contagio della pandemia Covid-19: si va da «Situazione di trasmissione localizzata, ovvero la presenza di focolai, sostanzialmente invariata rispetto ad oggi», al secondo stadio ovvero «Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario»; il terzo scenario è «Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario», da ultimo invece lo scenario dove «Situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente maggiori di 1.5». Ad ogni scenario sono previste diverse azioni di contenimento che nel caso più pessimistico e drammatico potrebbe portare al «trasferimento interregionale dei pazienti» o anche all’«adattamento a scopo di ricovero di strutture che in ordinario non sono adibite a tale utilizzo». Il documento, dopo aver strutturato nel dettaglio i vari rischi per la tenuta del sistema sanitario nazionale, contiene una checklist per le Regioni in modo da valutare il livello di preparazione dei rispettivi sistemi regionali.

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