Il governo lavora ad un nuovo piano casa a misura della classe media per fornire servizi e infrastrutture adeguate. Tra gli obiettivi c’è anche quello di rimettere sul mercato il patrimonio pubblico indisponibile attraverso la riqualificazione. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, intervenuto nella seconda giornata del 58esimo Congresso nazionale del Notariato, ha evidenziato l’urgenza di spostare l’attenzione e le risorse su una riqualificazione organica dei circa 70mila alloggi pubblici sfitti e inutilizzati che ci sono in Italia, prima di parlare della pace edilizia.
«Per un nuovo piano casa, da amministratore pubblico, ho il dovere di trovare il denaro per sistemare e riutilizzare ciò di cui ho disponibilità, prima di pensare a nuove edificazioni», ha dichiarato il ministro Matteo Salvini. Il leader della Lega richiama l’attenzione anche sul Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (PINQuA), attivato con gli enti locali, e sull’obiettivo di rianimare i quartieri periferici, rilanciando i 15mila alloggi popolari e 800mila mq di superficie entro il 2026. La valorizzazione degli immobili, però, si rivela un’operazione complessa perché rallentata dall’accumulo di pratiche che bloccano gli uffici tecnici.
DALLA PACE EDILIZIA AI DATI PRESENTATI DA NOTARIATO
Per Matteo Salvini questo nodo può essere risolto con la pace edilizia. «Azzerare il contenzioso con la pace edilizia significa fare un’operazione di trasparenza e intelligenza», sostiene il vicepremier, come riportato dal Sole 24 Ore. Inoltre, ha sottolineato i benefici per i comuni e i singoli cittadini. Ma di diritto all’abitazione e risparmio del territorio parlano anche i dati presentati dal Notariato, raccolti in collaborazione con Istat. La proprietà continua ad avere un valore rilevante: 5.163 miliardi di euro, circa il 50% della ricchezza delle famiglie e tre volte il Pil. Al tempo stesso, c’è da riflettere sull’invecchiamento della popolazione e sulle difficoltà di accesso ai finanziamenti, soprattutto per i giovani.
Infatti, in Italia solo il 50% delle famiglie under 40 può comprare casa perché il reddito di cui godono è pari al 67% della media nazionale. La prospettiva è opposta per le fasce agée, infatti l’88,6% degli over 65 è proprietario dell’immobile in cui abita. Lo scenario tra 20 anni è di avere un numero alto di persone che vivono sole col rischio di accumulare alloggi vuoti. Il Notariato propone «soluzioni di cohousing». Il presidente della categoria Giulio Biino la ritiene utile per garantire assistenza ai soggetti fragili e «rendere un servizio al Paese, nell’ottica di non continuare a consumare suolo».