Vittorio Colao, il leader della task force per la ripartenza dopo la pandemia da Coronavirus, potrebbe incontrarsi a breve con Giuseppe Conte: come riporta Il Sole 24 Ore, l’ex ad di Vodafone è stato sabato a Milano per un incontro personale ma è già ripartito per Roma, proprio nel momento in cui veniva inviato a Palazzo Chigi il documento conclusivo prodotto dalla task force. In questo documento sono contenuti suggerimenti e segnalazioni delle principali criticità da parte di singoli esponenti del Governo ma anche manager e rappresentanti di categorie; si tratta di un centinaio di progetti che vanno a toccare 20 obiettivi. Ecco allora l’indicazione dei tempi per le singole misure, evidenziate nel piano della task force: si parla per esempio dell’individuazione delle infrastrutture di interesse nazionale, per le quali servirà una procedura ad hoc sia per quelle materiali – per esempio il Ponte sullo Stretto – sia per digitalizzare l’intero territorio dell’Italia. In più, bisognerà rafforzare e accelerare gli investimenti in modo che si possa potenziare la green economy ma anche incentivare la facilitazione del reshoring, ovvero il rientro delle imprese che sono andate a produrre all’estero e che ora devono essere “spinte” a rientrare, tramite l’utilizzo di aiuti fiscali e non solo.
PIANO COLAO PRESENTATO A PALAZZO CHIGI
Inoltre, nel piano di Colao si parla anche di interventi a sostegno dell’occupazione femminile, la più colpita dalla pandemia da Coronavirus in termini di perdita di posti di lavoro. Il problema è capire se il documento generato dalla task force, che Conte ha nominato due mesi fa, sarà preso in considerazione nella sua totalità o se solo una parte di questo lavoro verrà utilizzato dal Governo. Si dice infatti che i rapporti tra il presidente del Consiglio e Colao non siano mai decollati, e comunque il documento finale della task force sarà solo dei contributi sul tavolo, come già detto dallo stesso Premier. Alcune delle misure previste dal piano Colao sono inoltre già nell’agenda di Conte, che ci sta lavorando perché vengano inserite nel decreto semplificazioni che è previsto per la metà di giugno. Segnaliamo per esempio la riforma dell’abuso di ufficio, lo snellimento delle procedure per la valutazione di impatto ambientale e la semplificazione degli iter autorizzativi per l’edilizia privata.