TRUMP E IL PIANO DI DEPORTAZIONE MIGRANTI
Il piano di deportazione migranti di Donald Trump è molto simile a quello di Barack Obama: a segnalarlo è la CNN, evidenziando come alcune parti siano molto simili tra loro. Anche se la portata del piano di cui il presidente eletto ha parlato durante la campagna elettorale è vaga, ci sono alcuni aspetti che rappresentano un richiamo proprio all’ex presidente che i democratici stessi avevano duramente criticato per la sua politica migratoria. Le misure a cui sta pensando il tycoon sono definite “per molti versi coerenti con il modo in cui l’Immigration and Customs Enforcement ha spesso condotto le operazioni“.
Alla guida c’è Tom Homan, veterano delle forze dell’ordine esperto di immigrazione che ha prestato servizio proprio sotto l’amministrazione Obama e ora è stato scelto da Trump. “Vengono rispolverate molte delle stesse strategie. Quelle di cui parla Tom sono cose simili a quelle di Obama“, ha dichiarato John Sandweg, ex direttore dell’ICE. D’altra parte, ritiene che con Trump si avrà una “versione più dura” del piano Obama. “Dovrà fare cose più draconiane per fare un milione di deportazioni in un anno“.
DETENZIONE FAMILIARE VENNE AMPLIATA DA OBAMA
Trump ha citato il programma di deportazione su larga scala dell’amministrazione Eisenhower, un’azione aggressiva e senza precedenti che portò alla deportazione di massa di immigrati senza documenti. Un piano del genere segnerebbe un cambiamento drastico rispetto agli ultimi anni. Ma i collaboratori di Trump hanno descritto il suo piano come uno che ripercorre quanto fatto dalle amministrazioni precedenti. Homan, dal canto suo, ha ribadito che vuole concentrarsi sulle minacce alla sicurezza pubblica e nazionale, focalizzando gli sforzi sull’allontanamento dei migranti.
Il piano di Trump prevede anche il ritorno alla detenzione familiare, una pratica eliminata da Biden, ma che venne ampliata da Obama durante la sua amministrazione, in risposta all’aumento di famiglie e bambini che attraversavano il confine meridionale degli Usa. CNN ricorda che sia Obama sia Biden sono ricorsi alle basi militari per il trattenimento temporaneo dei migranti durante le ondate migratorie, ora Trump vuole fare lo stesso, anche se non è chiaro come agirà e se le basi saranno usate per i migranti detenuti in Usa.
TRUMP, MENO DEPORTAZIONI DI OBAMA E BIDEN
“Non stanno facendo nulla di nuovo. Nessuna di queste idee che vengono ventilate è nuova“, ha segnalato Jason Houser, che è stato capo dello staff dell’ICE sotto l’amministrazione Biden. La differenza fondamentale è rappresentata da due fattori: scala e volume del piano. Consapevole degli ostacoli insorti durante il suo primo mandato e che hanno avuto anche i suoi predecessori nell’affrontare l’emergenza dei clandestini, cioè risorse e personale limitati, Trump sta già lavorando per risolverli.
Comunque, ci sono anche i numeri a dimostrare che le deportazioni di Trump durante il suo primo mandato sono state inferiori a quelle di Obama: stando ai dati forniti dall’analista Kathleen Bush-Joseph del Migration Policy Institute, il tycoon ha deportato più di 1,5 milioni di persone, circa la metà dei 2,9 milioni di deportazioni effettuate da Obama nel suo primo mandato, comunque meno anche rispetto all’1,9 milioni di deportazioni effettuate nel secondo mandato. Inoltre, è un numero in linea con quelle effettuate da Biden (1,49 milioni di deportazioni).