Un piano di forestazione urbana finanziato con i fondi del PNRR per tutelare e valorizzare il verde soprattutto nelle aree urbane delle città italiane, con l’obiettivo aggiuntivo di combattere smog e calore intorno alle città. Questo è quanto l’Italia deve riuscire a realizzare, piantando 6milioni di alberi e 600mila piante, a fronte di 330milioni di finanziamenti europei. Ma riusciremo a portarlo a termine o sfumeranno i fondi? Il piano andrebbe realizzato attraverso più tappe. I primi 74 milioni di euro sono stati previsti nel 2022 per piantare almeno un milione e 650 mila alberi entro l’anno. Stesse risorse per il 2023 e i rimanenti fondi per il 2024.



A fronte di questi step da rispettare a che punto è quindi l’Italia? A maggio 2022 il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha previsto l’uso di semi finalizzati al rimboschimento, e a novembre 2022 ha sottoscritto una convenzione con l’azienda vivaistica Umbraflor per fare da macro serbatoio di semina. A fine 2022 ha poi dichiarato di aver conseguito il primo obiettivo con la messa a dimora di 2.025.170 semi e piantine.



I ritardi nel piano di forestazione urbana

Nonostante l’apparente rispetto della tabella di marcia si sta parlando di ritardi nell’esecuzione del piano di forestazione urbana, con la possibilità di perdere i fondi europei. Il problema risiederebbe nella differenza tra messa a dimora di semi e alberi già piantati. Nell’ottica della Commissione Europea esisterà questa equiparazione o in realtà l’Italia avrebbe dovuto già piantare a tutti gli effetti il quantitativo di piante e alberi stabilito? È proprio intorno a questo interrogativo che si innesta il problema del ritardo, sebbene la Commissione in merito non si sia ancora espressa.



Al riguardo il collegio di controllo della Corte dei Conti, nel verificare la prosecuzione dei lavori già a fine 2022, aveva incaricato i Carabinieri di effettuare i dovuti controlli. Ma da quello che è emerso il numero certificato di nuovi alberi intorno alle città è stato quasi nullo pressochè in tutte le città metropolitane che partecipano al programma. In questo modo il piano di forestazione urbana potrebbe essere bocciato dalla Commissione Europea perchè i boschi a tutti gli effetti non esistono, e l’Italia non si potrebbe avvalere, come scusante, della previsione futura di forestazione.