Un paio di giorni fa il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha presentato un nuovo piano che contribuirà a rivoluzionare la scuola italiana con una serie di attività che gli studenti potranno svolgere durante l’estate, a supporto delle famiglie che non sempre riescono a trovare qualcuno a cui affidare (senza spendere cifre enormi) i figli durante i tre mesi estivi. Complessivamente, il piano prevede uno stanziamento aggiuntivo di 80 milioni di euro a favore della scuola, ch si uniranno ai 320 milioni già stanziati, attivi già da questa estate, con i quali si potranno istituire attività di vario tipo per intrattenere ragazzi e ragazze.
Positiva la reazione di Antonello Giannelli, presidente nazionale dell’Associazione dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola (Anp), che sulle pagine del Quotidiano Nazionale riconosce come il piano risponda “a un’esigenza sociale molto sentita e molto diffusa”. Con i fondi stanziati nel Piano estate, le scuole potranno realizzare “attività in favore delle famiglie”, che (appellandoci a Valditara) includono “sport, attività ricreative, laboratori o attività di potenziamento”, e che sono senz’altro “meritori”. Tuttavia, secondo Giannelli c’è un problema di fondo sul quale occorre intervenire: “Le persone che devono gestire quei fondi“, perché “le risorse umane disponibili sono inadeguate alla quantità di compiti gestionali e organizzativi”.
Giannelli: “Molte scuole con poco personale potrebbero non riuscire ad attivare il Piano estate”
Insomma, Giannelli si dice sicuramente “d’accordo” con il piano estate che risponde, spiega, “ad un’esigenza sociale della scuola”, ma d’altra parte ribadisce la richiesta “di potenziare l’organico delle segreterie“. Complessivamente, dovrebbe essere sufficiente “un’unità di personale amministrativo in più”, che oltre ai fondi del piano assolverebbero all’esigenza di fare tutte le telefonate necessarie, “sentono quali docenti sono disponibili, predispongono un orario delle attività“, al fine di far “funzionare la macchina”.
Sempre in merito ai docenti, inoltre, il dirigente dell’Anp ritiene che si verificheranno situazioni in cui “ci sarà un numero maggiore di docenti disponibili” che, in altre realtà, mancheranno, così come “trattandosi di un’attività facoltativa” già attivabile dall’estate 2024, molte scuole “che non sono già dotate di una segreteria al 100% degli organici”, potrebbero avere “difficoltà ad attivare il Piano“.