Natale in lockdown? Il governo spera di riuscire a scongiurare questo scenario e sta lavorando ad un piano. Di sicuro non ci sarà alcun obbligo o divieto riguardo le persone con cui trascorrere le feste, perché libertà e privacy sono garantite dalla Costituzione. Secondo quanto riportato da Repubblica, il governo comunque non ci ha neppure pensato. Ci saranno invece molte raccomandazioni, soprattutto per gli anziani. Nessuna imposizione, dunque, dei parenti di primo grado. C’è poi la questione degli spostamenti tra regioni rosse e arancioni, che sono vietati. Quasi certamente sarà così anche a Natale. Ma questo non impedirà a chi lavora e studia in una città diversa da quella di residenza di tornare a casa. Sarà garantito anche il diritto di culto. Il Vaticano, d’intesa col governo, fisserà le nuove regole, forse anche nuovi orari delle Messe. La speranza dell’esecutivo è che le restrizioni diano i loro frutti nelle prossime settimane per poter allentare il regime di chiusure.
L’emotività rischia di essere messa alla prova in queste feste “dimezzate”, anche per bambini e anziani, che devono restare a distanza e con le mascherine sul volto anche a casa per evitare il contagio. «La limitazione delle relazioni negli anziani ha ripercussioni negative sulla loro salute, anche psichica. Permettere loro, nelle condizioni ovviamente protette, di vivere le relazioni e festeggiare, soprattutto con i nipoti, il Natale è una grande risorsa», ha dichiarato Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria, come riportato dal Gazzettino. (agg. di Silvana Palazzo)
NATALE IN LOCKDOWN? IL PIANO DEL GOVERNO
Il governo sta studiando un piano per il Natale che consenta agli italiani di vivere le festività con qualche restrizione in meno rispetto al periodo attuale. Ovviamente è ancora presto per stabilire nel dettaglio cosa succederà da qui ad un mese e mezzo, e soprattutto, come evolverà la curva epidemiologica, ma se i dati dovessero confermare la tendenza di questi giorni, quindi, in lieve miglioramento, a quel punto dovremmo poter vivere un Natale un po’ più sereno. Tutto dipenderà dal famoso indice di contagio Rt, ovvero, quante persone un infetto può contagiare: se lo stesso dovesse toccare l’1, o meglio, sotto quella soglia, a quel punto si allenteranno le misure di contenimento della pandemia. Il piano dell’esecutivo è anticipato, o meglio, ipotizzato dal quotidiano Il Messaggero, che parla di una riapertura di bar e ristoranti (al momento attivi solo nelle zone gialle), fino alle ore 18:00, e una maggiore libertà di movimento per le persone.
GUERINI: “NON SERVONO REGOLE PER LE FESTE”
Obiettivo, riportare tutto lo stivale in zona gialla, e al momento le misure adottate con l’ultimo Dpcm stanno già dando i primi segnali positivi, in particolare nelle regioni rosse, quelle soggetto ad un mini-lockdown. La Lombardia, ad esempio, sta registrando un forte calo nell’indice Rt, che pochi giorni fa era sopra il 2 e che oggi è all’1.5, così come il Piemonte e anche la Sicilia, regione quest’ultima a regime arancione. Insomma, le misure stanno dando i primi effetti e gli addetti ai lavori da qualche giorno a questa parte si stanno sbilanciando parlando di timidi ma importanti segnali di miglioramento. L’appuntamento fatidico è il prossimo 3 dicembre, quando appunto scadrà l’attuale Dpcm e si scoprirà se l’indice Rt sarà rientrato nei ranghi o meno. “Non c’è bisogno di regole per vivere il Natale da dare alle persone – ha spiegato quest’oggi il ministero della Difesa, Lorenzo Guerini, in occasione della conferenza stampa del Cts – lo fanno da sole, perché tutti siamo seri, responsabili e consapevoli che il nemico si affronta anche attraverso comportamenti individuali quotidiani”.