L’amministratore delegato di Snam Marco Alverà presenta oggi il piano 2020-2024 da circa € 7,4 miliardi di investimenti (rispetto ai € 6,5 miliardi del piano 2019-2023), approvato ieri dal Consiglio di Amministrazione presieduto da Nicola Bedin.
“Il piano 2020-2024 – commenta Alverà – apre una nuova fase della storia di Snam, che nella sfida climatica è ben posizionata per avere un ruolo di abilitatore della transizione energetica, con una visione di lungo termine coerente con il proprio purpose e gli obiettivi europei. Snam sarà una delle prime società energetiche a raggiungere la neutralità carbonica nel 2040 e darà un ampio contributo alla decarbonizzazione del sistema attraverso lo sviluppo dei gas verdi e in particolare dell’idrogeno.
Il riposizionamento dell’azienda avvenuto in questi ultimi anni e le azioni previste nel nuovo piano, anche grazie alle competenze delle nostre persone e alla sempre maggiore digitalizzazione, ci mettono nella giusta condizione per cogliere le opportunità derivanti dalla transizione energetica. Abbiamo visibilità sulle nostre infrastrutture ‘future proof’, siamo tra i pionieri nello sviluppo dell’idrogeno e cresciamo rapidamente negli altri business che stanno rafforzando tutta la catena del valore dei gas verdi. Stiamo diventando un operatore internazionale, con un focus sulle aree del mondo più rilevanti per lo sviluppo del gas naturale in sostituzione dei combustibili più inquinanti e per la transizione energetica. Con questa strategia, abbinata alla nostra flessibilità finanziaria e all’accesso ai mercati a costi competitivi, offriamo ritorni interessanti per i nostri azionisti.
Sempre più i concetti di sostenibilità economica, ambientale e sociale sono parte integrante del modello di business di Snam, in cui i fattori ESG guidano le scelte a beneficio di tutti gli stakeholder”.
Obiettivo Net Zero Carbon e impegno crescente in ambito ESG
Snam si impegna a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040, in linea con il target di contenimento del riscaldamento globale entro 1,5° C previsto dall’Accordo di Parigi, consolidando così ulteriormente la propria leadership nei fattori ESG (ambiente, sociale e governance).
Inoltre, Snam innalza al 50% al 2030 (su base anno 2018) il target di riduzione delle emissioni di CO₂ equivalente Scope 1 e Scope 2 (dirette e indirette energetiche), rispetto al precedente obiettivo di -40% su base anno 2016. Quasi la metà della riduzione complessiva delle emissioni deriverà dal progetto delle centrali dual fuel, mentre la quota restante sarà raggiunta grazie all’abbattimento delle emissioni di metano del 45% entro il 2025 (su base anno 2015), in linea con gli obiettivi UNEP (UN Environment Programme), con cui è stato sottoscritto un protocollo.
Significativo anche l’impegno di Snam sulle emissioni indirette Scope 3 (emissioni al di fuori del diretto controllo dell’azienda, per Snam riconducibili principalmente a fornitori e partecipate), un ambito nel quale la società ha rafforzato le iniziative di collaborazione con le partecipate e avviato lo sviluppo di ulteriori progetti congiunti con i fornitori per raggiungere una progressiva e significativa riduzione.
L’abilitazione dell’infrastruttura a trasportare crescenti quantità di gas rinnovabili e le nuove attività nella transizione energetica consentiranno a Snam di contribuire anche alla riduzione generale delle emissioni per il sistema: nel 2024 l’azienda permetterà di evitare emissioni per oltre 600.000 tonnellate di CO₂ equivalente, grazie anche alla produzione di biometano, alle iniziative di efficienza energetica e ai progetti di mobilità sostenibile a CNG e LNG.
I fattori ESG sono sempre più integrati nelle strategie e nella gestione dell’azienda. A tal proposito, Snam ha elaborato e pubblicato una “scorecard” su 13 aree con 22 obiettivi materiali e quantitativi per fornire agli stakeholder una visione olistica dell’impegno e della crescente sensibilità in ambito ESG, consentendo loro di monitorarne i risultati. In tema ambientale, ad esempio, è previsto dal 2021 al 2023 l’incremento della produzione di biometano da 18 a 141 milioni di smc nonché l’aumento da 16 a 43 mila tonnellate di CO₂ risparmiate da attività di efficienza energetica. In ambito sociale, è previsto un focus potenziato su dipendenti, supply chain, sicurezza e comunità: ad esempio, attraverso l’aumento della percentuale di donne in posizioni executive e middle management dal 19,3% del 2019 al 25,5% del 2023, e un incremento delle imprese sociali accreditate nella vendor list del 20% al 2023. In ambito governance, nel 2023 almeno il 40% dell’attività del Consiglio di Amministrazione sarà dedicata a tematiche ESG e sul 100% delle terze controparti saranno svolte due diligence reputazionali.
Snam è inoltre intenzionata a riflettere in statuto il proprio corporate purpose (“Energia per ispirare il mondo”), orientato alla creazione di valore nel lungo termine per gli azionisti tenendo conto degli interessi degli stakeholder rilevanti e in coerenza con le nuove raccomandazioni del Codice di Corporate Governance, anche al fine di istituzionalizzare l’impegno della società nel favorire e promuovere il processo di transizione energetica in coerenza con le nuove iniziative che si intendono intraprendere. Il Consiglio di Amministrazione si è riservato di assumere ogni deliberazione al riguardo in una prossima occasione.
I nuovi trend della transizione energetica e il ruolo di abilitatore di Snam
Il raggiungimento degli obiettivi climatici globali determinerà nei prossimi 30 anni significativi investimenti nella decarbonizzazione del settore energetico. A oggi numerosi paesi, che rappresentano oltre il 50% delle emissioni globali, hanno annunciato o stanno elaborando obiettivi di neutralità climatica. Si prevede quindi un nuovo “superciclo” di investimenti pubblici e privati da circa $ 100-150 trilioni per l’innovazione dei sistemi energetici, da cui deriveranno nuove opportunità di creazione di valore per gli operatori lungo l’intera filiera. Grandi prospettive di sviluppo riguarderanno i gas verdi, in particolare l’idrogeno, che possono potenzialmente raggiungere oltre il 25% del mix energetico globale al 2050.
L’Europa ha assunto una posizione di leadership nel settore, soprattutto grazie alla Hydrogen Strategy lanciata nel luglio scorso dalla Commissione Ue, e ai piani nazionali avviati o di prossimo avvio di paesi come la Germania, la Francia, il Regno Unito, la Spagna e il Portogallo. Le linee guida della strategia italiana per l’idrogeno, poste in consultazione pubblica il 24 novembre, prevedono investimenti fino a € 10 miliardi al 2030 con 5 GW di capacità di elettrolizzatori installata e un primo target del 2% del mix energetico, con una previsione di crescita attesa fino al 20% nel 2050.
L’idrogeno verde, in particolare, si ritiene potrà essere competitivo in pochi anni in vari settori – a partire dal trasporto ferroviario e pesante – grazie alla progressiva e già evidente riduzione del costo di produzione delle energie rinnovabili, abbinata alla contestuale riduzione del costo degli elettrolizzatori. Il modo più efficiente per trasportare idrogeno verde è rappresentato dall’infrastruttura gas. A livello europeo, infatti, gli interventi necessari per riconvertirla a idrogeno sono limitati, con costi pari a 10-25%di quelli previsti dalla costruzione ex novo di una nuova rete.
In questi anni, Snam si è riposizionata per beneficiare dei nuovi mega-trend della transizione energetica, grazie ad infrastrutture che saranno cruciali per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, alla presenza nei business della transizione energetica, alla crescita internazionale e grazie ad un approccio disciplinato agli investimenti.
La posizione di Snam nel superciclo beneficia di infrastrutture che sono già al 70% hydrogen ready e che saranno abilitanti della transizione energetica. La prospettiva, al 2050, è di trasportare gas interamente decarbonizzato per fare dell’Italia un hub europeo dell’idrogeno.
In aggiunta, Snam è impegnata nel costruire posizioni di mercato lungo la catena del valore, sia nell’idrogeno che nel biometano. Anche l’efficienza energetica è una leva importante per ridurre i consumi e l’impatto ambientale.
In un futuro a emissioni nette zero, le rinnovabili ricopriranno un ruolo centrale rispetto a molte delle attività di Snam, e in questo contesto assumeranno rilevanza strategica. L’azienda intende inoltre fare leva sulle priorie competenze distintive rilevanti per segmenti adiacenti, quali l’acqua. Questi ambiti di possibile opportunità non sono ricompresi in arco piano.
Investimenti per € 7,4 miliardi per lo sviluppo del sistema e la transizione energetica
Snam ha previsto un incremento degli investimenti di quasi € 1 miliardo rispetto ai € 6,5 miliardi del piano 2019-2023, portandoli a circa € 7,4 miliardi nel periodo 2020-2024. Rispetto al piano precedente, la crescita è riconducibile sia al core business delle infrastrutture regolate (€ 6,7 miliardi di investimenti) sia alle nuove attività della transizione energetica (oltre € 0,7 miliardi di investimenti, quasi raddoppiati rispetto al precedente piano).
Il 50% degli investimenti previsti a piano è dedicato all’infrastruttura “hydrogen ready” (sostituzioni e sviluppo degli asset con standard “hydrogen ready”). Gran parte degli investimenti previsti a piano è finalizzata alla decarbonizzazione per raggiungere l’obiettivo di neutralità carbonica al 2040 e cogliere le opportunità offerte dalla transizione energetica. Circa il 40% di questi impieghi è allineato ai criteri della tassonomia europea, in via di finalizzazione.
Gli investimenti nell’infrastruttura riguardano principalmente le sostituzioni per l’ammodernamento della rete, anche in ottica “hydrogen ready”, per quasi 1.200 km. Sono inoltre previsti l’avvio della conversione di centrali di compressione in ibride gas/elettrico, e la realizzazione della pipeline virtuale in Sardegna e dei primi tratti di rete. Il piano di investimenti prevede anche nuovi allacciamenti legati alla transizione energetica (245 impianti di CNG/LNG e 50 di biometano), in forte aumento rispetto agli ultimi anni, e altre 100 connessioni alla rete.
Relativamente agli investimenti per l’adattamento dell’infrastruttura in ottica “hydrogen ready”, a oggi oltre il 70% dei tubi dei metanodotti sono pronti a trasportare idrogeno e sono stati definiti degli standard per l’acquisto di componenti esclusivamente “hydrogen ready”. Per quanto riguarda gli impianti di compressione, dopo la sperimentazione della prima turbina ibrida con idrogeno al volume del 10%, che verrà installata nel 2021 nella centrale di Istrana, sono in corso test per verificare la quantità massima di idrogeno che può essere immessa in turbine e compressori. Nello stoccaggio, sono stati avviati studi per valutarne la compatibilità con l’idrogeno (oggi tecnicamente possibile con miscele fino al 2%).
Il piano prevede circa € 500 milioni di investimenti in digitalizzazione – dal controllo delle attività da remoto all’adozione di IoT, cloud ed edge computing – per consentire a Snam di diventare la società di trasporto gas più tecnologicamente avanzata al mondo e garantire sempre maggiore sicurezza e sostenibilità delle attività operative. In particolare, l’integrazione di sistemi IoT e machine learning permetterà di trasmettere, analizzare e storicizzare quasi real-time una quantità di dati giornaliera 100 volte superiore a quella attuale. Nel corso del 2021 sarà avviato il primo distretto del futuro (TecHub) a Bologna, dotato delle tecnologie più avanzate. Le attività includeranno, tra le altre, il monitoraggio in tempo reale dei consumi, l’utilizzo di droni e satelliti per l’ispezione della rete, l’individuazione georeferenziata e in tempo reale di eventuali fuoriuscite e la manutenzione predittiva.
I nuovi business della transizione energetica: investimenti quasi raddoppiati a € 720 milioni
Snam ha creato negli ultimi anni un’ampia e diversificata piattaforma di attività (efficienza energetica, produzione e infrastrutture di biometano, mobilità sostenibile, idrogeno lungo tutta la value chain) per essere un “system integrator” in grado di offrire soluzioni green e contribuire allo sviluppo dei gas rinnovabili.
Per il periodo 2020-2024 gli investimenti di Snam nelle attività per la transizione energetica ammonteranno a circa € 720 milioni, quasi raddoppiati rispetto al precedente piano, con un contributo all’EBITDA annuo di € 150 milioni al 2024.
- Snam4Environment (biometano). Snam4Environment è specializzata nelle infrastrutture di produzione del biometano (da rifiuti organici, scarti agricoli, agro-industriali ed effluenti zootecnici) e nella promozione di attività green finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. La società è ben posizionata per beneficiare dei nuovi trend dell’economia circolare. Snam4Environment punta a favorire lo sviluppo del mercato grazie a un modello di business a basso rischio, alle competenze delle piattaforme Renerwaste e Iniziative Biometano, che gestiscono impianti di biometano da rifiuti e di biometano agricolo in Italia, e all’expertise nella progettazione, sviluppo e costruzione di IES Biogas, attiva a livello italiano e internazionale. Nel corso del periodo di piano, anche mediante iniziative specifiche di ricerca e sviluppo, la società valuterà opportunità in settori adiacenti (riciclo plastiche, vetro, carta e compost di qualità). Sono previsti al 2024 investimenti per circa € 220 milioni per realizzare impianti per una capacità installata di 64 MW, 22 in più del piano precedente.
- Snam4Efficiency (efficienza energetica). Snam4Efficiency è diventata in soli due anni uno dei principali operatori italiani nei servizi di efficienza energetica per il residenziale, l’industria e la pubblica amministrazione. La società intende proseguire il proprio percorso di crescita in modo organico e tramite acquisizioni. Snam4Efficiency dispone di una solida pipeline commerciale (circa € 700 milioni di progetti su base ponderata nei settori residenziale e industriale) ed è pronta a cogliere le ulteriori opportunità derivanti dai programmi nazionali ed europei di stimolo al settore. Sono previsti investimenti per € 200 milioni al 2024, con una visibilità sui flussi di cassa nel lungo termine.
- Snam4Mobility (mobilità sostenibile). Snam4Mobility fornisce servizi integrati per una mobilità sostenibile “smart green” a gas naturale (CNG e LNG) e biometano, realizzando infrastrutture di distribuzione e fornendo componenti per distributori (compressori, dispenser) di cui, attraverso Cubogas, è tra i leader di mercato. La società prevede a fine piano la realizzazione di 150 nuove stazioni di rifornimento e l’ampliamento dell’offerta per i mezzi pesanti grazie anche all’avvio di un nuovo impianto di liquefazione di piccola taglia e all’adeguamento del terminale LNG di Panigaglia per il caricamento di autobotti a uso trasporti. Inoltre, in arco di piano, Snam4Mobility prevede di lanciare le prime cinque stazioni di rifornimento di idrogeno. Sono previsti al 2024 circa € 150 milioni di investimenti.
- Idrogeno. Nel corso dell’ultimo anno Snam ha costituito una Business Unit dedicata all’idrogeno, con l’obiettivo di essere all’avanguardia in un settore con grandi prospettive. In arco di piano sarà avviata la conversione delle prime tratte ferroviarie da diesel a idrogeno in partnership con FS Italiane e Alstom e l’installazione di celle a combustibile per le attività del gruppo Snam.
L’azienda si pone l’obiettivo di presidiare nuove tecnologie (come nel caso delle partnership con ITM Power e De Nora) e avviare nuove sperimentazioni.
Snam, insieme ad altri partner, ha inoltre vinto tre grants nell’ambito del Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking, che consentono di accedere a fondi e progetti pilota a livello europeo e creare nuove partnership negli usi finali.
Nel settore dell’idrogeno sono previsti investimenti per circa € 150 milioni al 2024.
L’investimento in De Nora e la nuova piattaforma nella transizione energetica
Snam ha firmato la scorsa settimana un accordo con Blackstone per l’acquisto di una quota strategica di circa il 33% di De Nora, innovatore su scala globale nelle energie sostenibili e nelle tecnologie per il trattamento delle acque. Grazie alla leadership tecnologica negli elettrodi, alle competenze distintive nell’elettrochimica e alla consolidata catena di fornitura, De Nora può beneficiare delle aspettative di forte crescita del settore e contribuire alla decarbonizzazione, rendendo nel contempo sempre più competitiva in termini economici la produzione di idrogeno tramite elettrolisi dell’acqua. In sinergia con il business degli elettrodi, De Nora detiene una partecipazione del 34% in ThyssenKrupp Uhde Chlorine Engineers (TKUCE), tra i leader mondiali nello sviluppo, assemblaggio e installazione di elettrolizzatori alcalini. L’acquisizione di De Nora consente a Snam di accrescere il proprio posizionamento tecnologico per essere sempre più competitiva nei nuovi progetti per lo sviluppo dell’idrogeno. Gli elettrolizzatori alcalini sono complementari agli elettrolizzatori a membrana nei quali è specializzata ITM Power, società con cui Snam ha recentemente sottoscritto una partnership.
De Nora rappresenta un potenziale primo asset per una nuova piattaforma di investimento nella transizione energetica che sarà lanciata nel corso del 2021 con l’obiettivo di rispondere al crescente interesse nella transizione energetica e nella decarbonizzazione.
La piattaforma si focalizzerà su un numero limitato di aziende mature all’avanguardia nell’energy innovation e legate ai mega-trend della transizione energetica e della decarbonizzazione. Snam sarebbe anchor investor della piattaforma accrescendo la propria esposizione ad aziende e progetti rilevanti per la decarbonizzazione, con una limitata e disciplinata esposizione finanziaria. L’azienda è impegnata a mantenere il proprio profilo di rischio e le metriche impliciti nel proprio rating e rimane concentrata sul proprio core business.
Costi e contributo dell’investimento in De Nora e la piattaforma sulla transizione energetica non sono inclusi nei numeri di piano.
Strategia di internazionalizzazione e consociate
Snam ha ulteriormente rafforzato la propria posizione di leader nelle infrastrutture energetiche a livello internazionale nel corso del 2020, grazie all’acquisizione della partecipazione in ADNOC Gas Pipelines nel corso del 2020, al consolidamento della presenza in Cina e all’ingresso in India e Israele.
Queste iniziative consentono alla società di evolvere verso una logica di portafoglio, con una strategia, coerente con la visione più ampia di Snam, che si articola su quattro direttrici:
- L’aumento dell’efficienza e della flessibilità per le partecipate che operano in mercati maturi;
- Cogliere le opportunità relative alla transizione energetica;
- Beneficiare della crescita della domanda gas in alcune geografie chiave, anche trainata da nuovi usi del gas in sostituzione di combustibili più inquinanti;
- Lo sviluppo di servizi in aree che offrono potenziali di crescita interessanti
Il cash return medio annuale sull’investimento iniziale dall’acquisizione al 2024 è atteso a circa il 10% per gli asset operativi.
Per quanto riguarda TAP, di cui Snam possiede il 20%, le operazioni commerciali sono iniziate la scorsa settimana. Il progetto è stato completato nei tempi previsti anche grazie all’approccio integrato di Snam, che oltre a essere azionista di TAP ha realizzato in soli 21 mesi l’interconnessione da 55 km alla rete nazionale e contribuito con le proprie competenze e il proprio know-how all’intero progetto, favorendo il dialogo con i territori e tutti gli stakeholder.
Update degli obiettivi al 2024
Nel periodo 2020-2024, il posizionamento lungo tutta la catena del valore della transizione energetica, il continuo miglioramento dei risultati del core business e delle nuove attività, la maggiore internazionalizzazione e il forte presidio di ottimizzazione della struttura finanziaria consentiranno a Snam di ottenere una crescita sostenibile dei principali indicatori.
In particolare, è previsto un incremento medio annuo (con base 2019):
- dell’utile netto del 2,5%;
- dell’utile netto per azione del 3,2%;
- dell’EBITDA del 3,3%;
- del dividendo per azione (DPS) del 5% fino al 2022, con ulteriore 2,5% di crescita minima nel 2023-2024.
Il valore degli asset regolati (RAB) crescerà di oltre il 2,5% medio annuo nel periodo 2020-2024. Le necessità di sostituzione della rete implicano una crescita almeno in linea con questo trend tra il 2024 e il 2040.
La guidance sull’utile netto del 2021 è di una crescita del 3% circa rispetto alla guidance 2020.
Per il 2021 Snam si attende un livello di indebitamento a fine anno pari a circa € 13,5 miliardi, tenuto conto degli investimenti previsti nell’anno di € 1,4 miliardi.
La RAB raggiungerà € 21 miliardi nel 2021.
Questi obiettivi pongono le basi per una ulteriore accelerazione della crescita nel lungo periodo grazie al fabbisogno di sostituzioni per l’ammodernamento della rete e all’ulteriore sviluppo delle piattaforme di transizione energetica.
Rafforzamento del piano di efficienza
Snam prevede di rafforzare il piano di efficienza lanciato nella seconda metà del 2016, con oltre € 70 milioni di risparmi attesi al 2022. Dall’avvio nel 2016, il programma di efficienza ha comportato un taglio dei costi relativi al perimetro core di circa il 20%, consentendo l’avvio delle attività nella transizione energetica senza penalizzare le performance del gruppo.
Ottimizzazione della struttura di debito e focus sulla finanza sostenibile
L’attività di ottimizzazione della struttura finanziaria condotta negli ultimi cinque anni ha portato a una riduzione del costo medio del debito lordo dal 2,4% del 2016 a un valore medio dell’1,2% lungo l’orizzonte di piano (rispetto all’1,4% del piano precedente), grazie alle azioni compiute per cristallizzare il più possibile le attuali favorevoli condizioni di mercato e il miglioramento dello scenario di tassi e credit spread rispetto al piano precedente. Possibili ulteriori risparmi potrebbero derivare da ottimizzazioni di tesoreria, nonché ulteriori diversificazioni di fonti e aumento di strumenti di finanza sostenibile.
Nell’arco di piano Snam prevede:
- di mantenere un rapporto tra debito netto e RAB al di sotto del 60% previsto per una società con un rating di Baa1 per Moody’s, un notch superiore rispetto all’attuale rating di Snam (Baa2), per effetto del cap rappresentato dal rating sovrano della Repubblica Italiana, a sua volta oggetto di downgrade da parte della stessa Moody’s nel 2018. Tale livello risulta inoltre inferiore alle rating guidelines implicite nei rating ufficiali, in particolare Fitch (che prevede una soglia pari al 65% per il mantenimento del rating BBB+);
- un rapporto adjusted Funds From Operation su debito netto (FFO/Net Debt) superiore al 14% in media sull’orizzonte di piano e quindi a quanto previsto da S&P (12%) per uno Stand Alone Credit Profile (SACP) di a-, un notch superiore rispetto all’attuale rating di Snam (BBB+);
- il mantenimento di un mix tra debito fisso e variabile di 3/4, coerente con il piano precedente;
- € 3,2 miliardi di linee di credito sindacate, non utilizzate al 30 settembre 2020, e in scadenza tra il 2023 e il 2024 e per le quali è in corso una richiesta di estensione.
In aggiunta, con l’obiettivo di allineare la strategia di finanziamento con i propri target di sostenibilità e di ampliare la base di investitori, Snam:
- ha l’ambizione di accrescere il peso della finanza sostenibile dall’attuale 40% a oltre il 60% del funding disponibile in arco di piano, grazie all’emissione di nuovi sustainable bond e di ESG-labelled Commercial Paper;
- ha emesso a giugno il suo primo Transition bond per 500 milioni di euro, che fissa le regole per l’emissione di prestiti obbligazionari volti al finanziamento di investimenti nell’ambito della sostenibilità ambientale, coerentemente con il ruolo chiave riconosciuto ai gas rinnovabili nel conseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione nel lungo termine e con il ruolo che l’infrastruttura esistente può assumere nell’agevolare tale transizione, estendendo così l’ambito di applicazione del proprio Climate Action Bond Framework pubblicato a novembre 2018;
- ha mantenuto a maggio 2020 la riduzione del margine del proprio sustainable loan da € 3,2 miliardi, già ottenuto ad aprile dell’anno precedente a seguito del raggiungimento degli obiettivi legati a parametri di sostenibilità sociale ed ambientale;
- ha rinnovato il proprio programma di Euro Commercial Paper, incrementato da € 2 a 2,5 miliardi, legandolo a obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale in linea con il sustainable loan e ottenendo per lo strumento un rating ESG pari a EE assegnato dalla società di ESG rating Standard Ethics.
Politica dei dividendi
Snam conferma l’impegno a garantire agli azionisti una remunerazione attrattiva e sostenibile e il pagamento di un acconto sul dividendo. È confermata la crescita del dividendo per azione del 5% fino al 2022, con un’ulteriore crescita minima del 2,5% nel periodo 2023-2024.
Snam prevede che per l’esercizio 2020 possa essere distribuito nel 2021 un dividendo complessivo pari a € 0,2495 per azione (di cui il 40% a titolo di acconto con pagamento a gennaio 2021 come deliberato dal Consiglio di Amministrazione dello scorso 4 novembre, mentre il restante 60% a saldo con pagamento a giugno, da sottoporre all’Assemblea degli Azionisti che approverà il bilancio di esercizio 2020).
Opportunità di creazione di valore non previste nel piano a livello italiano e internazionale
In aggiunta a quanto previsto nel piano, Snam continuerà a monitorare le ulteriori opportunità di investimento che dovessero manifestarsi, facendo leva sulla flessibilità della propria struttura finanziaria, fermi restando i propri criteri di investimento e la coerenza con i propri obiettivi e strategia ESG.