La sicurezza alimentare è uno dei pilastri del piano Mattei, del resto l’Africa ha il 60% delle terre arabili, la forza lavoro più giovane del mondo, ma non è in grado di essere autosufficiente a livello alimentare. Lo evidenzia il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che in un’intervista alla Verità illustra i dettagli di quanto emerso dalla Conferenza Italia-Africa, senza trascurare altri temi caldi, come cibo sintetico e la protesta dei trattori. «Abbiamo messo a punto una strategia complessiva, che si va a sovrapporre ad altri investimenti di aziende italiane come Eni e Bf». L’idea è che aiutando lo sviluppo del continente africano si possano risolvere problemi come immigrazione illegale e malnutrizione.



«All’Africa mancano anzitutto una serie di elementi formativi», aggiunge Lollobrigida, evidenziando che mancano anche filiere di valore, impostazione commerciale e tecnologie, anche le più basilari. «Noi possiamo fornire la tecnologia, perché siamo all’avanguardia da questo punto di vista, possiamo fornire formazione per aiutare a produrre qualità». Per Lollobrigida la partnership con l’Africa può aiutare anche l’Italia, che è spesso deficitaria in quantità. «Noi siamo una Nazione trasformatrice, anche per produzioni che non abbiamo sul nostro territorio. Basti pensare al caffè. Questo eviterebbe anche la concorrenza sleale su una serie di prodotti che nei Paesi in via di sviluppo hanno costi di produzione infinitamente minori, come ad esempio succede per i pomodori».



DALLA GUERRA ALLA CARNE SINTETICA ALLA PROTESTA DEI TRATTORI

L’agricoltura però non è solo cibo, ma anche produzione di foraggi per animali, filiere per vivaistica. Le declinazioni sono diverse. Per questo Francesco Lollobrigida punta a «catene di approvvigionamento stabili, che non siano condizionate da eventi contingenti quali conflitti, guerre o fornitori unici che ti tolgono energia e fertilizzati da un giorno all’altro». Nell’intervista alla Verità il ministro dell’Agricoltura esprime anche la convinzione che la leadership dell’Italia nel rapporto con l’Africa possa consolidare la visione dell’agroalimentare in sede Fau, Onu e Oms. «Quando i sostenitori della carne coltivata spiegano come questa potrà essere prodotta a basso costo, la cosa assurda è che lo dicono dando per scontato che queste cose loro non le mangeranno». Per Lollobrigida è intollerabile l’idea di un mondo che in futuro sia diviso tra «persone che per censo hanno diritto a mangiar bene e altre che sono destinate a mangiare schifezze che qualcuno non è disposto a mangiare ma vuol far mangiare agli altri in nome del profitto».



In merito alla protesta dei trattori, il ministro dell’Agricoltura spiega che si sta ribellando un mondo che è stato illuso e non comprende la logica di ciò che è successo. «In Italia abbiamo perso negli ultimi 30 anni il 35% delle imprese agricole, con aree desertificate in termini di popolazione e di manutenzione della natura». Il governo Meloni è dalla loro parte, infatti Lollobrigida evidenzia che l’Italia in Europa ha rimarcato che non ha senso «diminuire le produzioni e comprare prodotti da Paesi terzi che non sono tenuti a rispettare le regole che la stessa Europa impone». La definisce una «follia», denunciata subito dal nostro Paese. «Io rispetto la protesta anche dei più esasperati, purché non sconfini nella violenza. Di certo non lo stanno facendo contro il governo italiano, che ha mantenuto le leggi e le agevolazioni che altri governi europei hanno tolto, come è successo in Germania e Francia», conclude il ministro.