Il nuovo piano pandemico cambia. Retromarcia del ministro della Salute Orazio Schillaci dopo le polemiche per il testo che confermava lockdown, dpcm e disposizioni sui vaccini. In effetti, il documento ricalcava quello preparato dagli uomini del suo predecessore, Roberto Speranza. La conferma che il piano pandemico 2024-2028 verrà modificato è arrivata dallo stesso Schillaci, rispondendo al Senato alle interrogazioni di Elisa Pirro (M5s) e Claudio Borghi (Lega). La linea del governo è quella di affidarsi al senso di responsabilità generale, più che a quello individuale e alle restrizioni, in caso di futura emergenza, evitare obblighi vaccinali e coinvolgere il Parlamento nelle decisioni, anziché procedere con “editti” del premier, perché è la sede più idonea «per garantire l’unità di indirizzo dell’azione di governo e di bilanciamento dei molteplici interessi pubblici».
Infatti, il ministro della Salute ha ammesso che in un piano pandemico «non è indispensabile affrontare aspetti giuridici». Quindi, è un manuale che fornisce le linee guida per affrontare un’epidemia, non deve spingere a prescrivere gli strumenti normativi. Stando a quanto riportato dalla Verità, dal testo del nuovo piano pandemico dovrebbe essere espunto il passaggio che definisce i dpcm lo «strumento centrale di governo dell’emergenza sanitaria», tale da riflettere «la posizione costituzionale del presidente del Consiglio quale garante dell’unità di indirizzo dell’azione di governo e di bilanciamento dei molteplici interessi pubblici».
PIANO PANDEMICO, COME CAMBIA SU LOCKDOWN (NON SU VACCINI)
Riguardo i lockdown, il ministro della Salute ha ribadito che c’è una «revisione» in corso, quindi il testo sarà migliorato tenendo conto dei suggerimenti ricevuti, a partire da quelli delle Regioni, che hanno chiesto una definizione precisa di «ruoli, competenze e tempistiche» da attribuire sia ai governatori, sia a tutti i ministeri interessati (Interno, Infrastrutture, Istruzione, Lavoro, Turismo). D’altra parte, per Orazio Schillaci le chiusure di scuole e attività non essenziali dovrebbero essere imposte solo se si rivelassero «strettamente indispensabili», quindi dovrebbero essere applicate con criteri di gradualità e proporzionalità «sia alla probabilità sia all’entità dell’evento», oltre che per periodi di tempo limitati. Secondo la Verità, dovrebbe prevalere il “lodo Bignami“: potrebbero essere precisate le condizioni in presenza delle quali incrementare le restrizioni.
In sospeso, invece, la questione dei vaccini. Schillaci non ha evocato obblighi e green pass, ma chiarito che il nuovo piano pandemico non si concentra solo sui virus di tipo influenzale, ma predispone gli strumenti per affrontare la comparsa di ogni patogeno ignoto. «Vorrei che consideraste questo piano pandemico come una strategia preventiva, che ora finalmente abbiamo, per la protezione della nostra comunità. È progettato per mobilitare ogni risorsa e azione necessaria, in proporzione alla gravità di un’eventuale emergenza, sempre con l’obiettivo supremo di preservare ciò che è più prezioso: la vita, la liberta e il benessere di ogni cittadino italiano», ha concluso Schillaci al Senato.