Anche per lo stralcio sul Piano pandemico e l’emergenza Covid la procura di Roma ha chiesto l’archiviazione. Trasmesso dai pm di Bergamo e di Brescia nella Capitale per competenza territoriale, vede tra gli indagati Silvio Brusaferro, ex presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), per il quale era stata ipotizzata la truffa in relazione a erogazioni pubbliche. L’attività istruttoria, svolta dal sostituto procuratore Claudia Terracina, col coordinamento del procuratore aggiunto Paolo Ielo, non avrebbe riscontrato responsabilità di natura penale. Lo spiega la Verità, che nell’edizione odierna ha trattato anche il giallo della richiesta di archiviazione per l’ex ministro della Salute Roberto Speranza. Al centro dell’inchiesta che coinvolge, invece, Brusaferro c’è il “mancato aggiornamento del piano pandemico” e “l’omessa definizione dei piani di dettaglio“. Ma sarebbe emerso che in realtà era in fase di aggiornamento.
Oltre a Brusaferro, sono indagati anche Ranieri Guerra, ex numero due dell’Oms, e l’ex capo della Protezione civile Angelo Borrelli. Con loro i direttori generali della Prevenzione del ministero della Salute, Giuseppe Ruocco e Maria Grazia Pompa, insieme al direttore dell’ufficio 5 della Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero, Francesco Paolo Maraglino. L’accusa è di aver fornito dati falsi all’Oms e alla Commissione europea tramite appositi questionari. Nel registro degli indagati anche Claudio D’Amario, che doveva occuparsi dell’applicazione del Piano nazionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale del 2006, e i dirigenti del ministero Loredana Vellucci e Mauro Dionisio.
BRUSAFERRO INDAGATO PER TRUFFA PER “TAMPONI D’ORO”
L’accusa di truffa per Silvio Brusaferro riguarda i cosiddetti “tamponi d’oro”, test da 3 euro che secondo l’accusa, spiega la Verità, sono costati in realtà 750 euro l’uno. Lo stralcio del fascicolo era arrivato a Roma, con una relazione di 35 pagine firmata dai pm lombardi, poco dopo l’archiviazione disposta dal Tribunale dei ministri per l’ex premier Giuseppe Conte e per gli ex ministri Roberto Speranza, Luciana Lamorgese, Lorenzo Guerini, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri e Alfonso Bonafede, indagati dopo le denunce sporte dalle associazioni dei familiari delle vittime di Covid, da quelle che tutelano i consumatori e da alcuni sindacati.
La Verità fa notare che le indagini penali sono finite o stanno finendo proprio mentre la commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid sta per partire. Un particolare che potrebbe essere evidenziato proprio nelle audizioni da chi verrà eventualmente convocato.