Il piano pandemico nazionale è stato oggetto di un nuovo servizio realizzato dalla trasmissione di Italia Uno “Le Iene”, con particolare riferimento all’inviato Antonino Monteleone e a Marco Occhipinti, che si sono domandati se quel piano, all’inizio della pandemia, in un momento decisivo della storia del nostro Paese, avrebbe potuto ridurre la catastrofe e salvare vite umane. Mentre la Procura di Bergamo sta indagando anche su questo, la domanda è stata indirizzata a ministri ed ex ministri della Salute: da Beatrice Lorenzin a Giulia Grillo, fino a Roberto Speranza.
Si è partiti, però, da alcune considerazioni esterne, come quella dell’onorevole Galeazzo Bignami, deputato di Fratelli d’Italia, che punta il dito contro Speranza: “Lui dice che non avevamo il manuale per affrontare la pandemia, ma in verità c’era. Solo che non era aggiornato”. Infatti, com’è noto, il piano pandemico era fermo al 2006 e in merito a questo Ranieri Guerra, direttore vicario dell’OMS, ha asserito: “Avessimo attivato il piano pandemico del 2006 avremmo salvato più vite? Col senno di poi… Il tentativo è stato di attivare tutto quello che era attivabile e rispetto a un virus sconosciuto, che circolava almeno da ottobre, si mette in campo tutto quello che si ha”.
PIANO PANDEMICO FERMO AL 2006: LE REAZIONI DEGLI EX MINISTRI DELLA SALUTE E DI SPERANZA
In merito alla questione connessa al mancato aggiornamento del piano pandemico, la cui urgenza era stata prontamente segnalata all’attenzione di tutti gli ex ministri della Salute, “Le Iene” hanno deciso di interfacciarsi con i predecessori di Roberto Speranza per ottenere delle risposte in merito a questa “dimenticanza” rivelatasi, purtroppo, determinante per l’Italia. L’ex ministro Beatrice Lorenzin, in carica dal 2013 al 2018, ha asserito: “Ho ricevuto un’informazione al mio gabinetto che si sarebbe proceduto ad aggiornare il piano e noi abbiamo detto di procedere”. L’onorevole Giulia Grillo, in carica dal 2018 al 2019, ha preferito non commentare ulteriormente: “Sono argomenti oggetto di un’indagine”. Speranza, invece, a bordo della sua auto, non si è fermato a rispondere.