ARRIVA IN CDM IL “SALVA CASA”, IL PIANO DELLA LEGA PER REGOLARIZZARE DIFFORMITÀ NELLE ABITAZIONI

Rinviato dalla scorsa settimana alla riunione di mercoledì 22 maggio 2024 a Palazzo Chigi, arriva alla fine venerdì 24 maggio in CdM il piano “Salva Casa” messo a punto dal Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Sono in corso infatti gli ultimi accorgimenti e approfondimenti su coperture e norme per venire incontro – spiega il “Sole 24 ore” – alle osservazioni fatte dal Presidente della Repubblica Mattarella sul rispettare il requisito cardine dell’urgenza. Il contrario di un grande condono – come è stato delineato invece in queste settimane da opposizioni e quotidiani – l’intento della Lega è quello di creare un maxi piano edilizio sulla casa per rendere fruibili tutti quegli immobili ancora bloccati da irregolarità, norme non chiarite e “difformità” varie.



Si tratta di un piano di regolarizzazione che punta a “svecchiare” norme e contraddizioni magari presenti da anni: e dunque via libera a modifiche interne o esterne minime, come lo spostamento di tramezzi o muri, la chiusura di verande o le tende da esterno. Il piano Salva Casa di Salvini è stato messo a punto in queste settimane dai tecnici del Ministero delle Infrastrutture, reperito chiaro l’invito di Palazzo Chigi di non trasformare il piano in un nuovo condono: «Entro maggio vareremo un provvedimento per regolarizzare e sanare tutte le piccole irregolarità interne dentro alle mura domestiche», aveva detto settimane fa lo stesso vicepremier presentando il suo libro. Nell’intervista a “Mattino 5” più recente invece il Ministro ha evidenziato come dall’Europa delle case green e delle misure “anti-famiglie”, occorre far fronte con provvedimenti più “minimi” ma comunque fondamentali per regolarizzare e sanare le varie irregolarità presenti nelle proprie abitazioni.



“IL PIANO SALVA CASA NON È UN CONDONO”: COSA HA DETTO IL MINISTRO SALVINI PRIMA DELLA RIUNIONE IN CDM

Da qui erano giunte dunque le accuse contro il Salva Casa di potenziale condono edilizio, tanto che ancora ieri Salvini a margine dell’evento “L’Italia dei Sì” a Bologna ha sottolineato che il provvedimento sulle case «non è affatto un condono». Il testo anticipato finora riguarda infatti le varie piccole irregolarità presente tra le mure delle case italiane, ma è l’esatto contrario di chi ritiene sia una sorta di condono per edifici abusivi come avvenuto in passato: «se uno si è fatto la villa abusiva con piscina in riva al mare o al fiume, no. Se uno si è trovato un immobile con la cameretta di 8 metri quadri, con il bagnetto o la grondaia fatta negli anni Ottanta che non riesce a regolarizzare o vendere viene sanato e regolarizzato», conclude il vicepremier.



Secondo un recente studio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, è di circa l’80% del patrimonio immobiliare che si sta trattando parlando di queste irregolarità da sanare nel Salva Casa: «è una scelta concreta e responsabile a vantaggio di milioni di proprietari che così potranno regolarizzare piccole anomalie», rilancia Salvini incassando l’ok sostanziale sia da Meloni che dall’altro vicepremier Tajani, «Vedremo il testo definitivo ma mi pare si stia andando nella giusta direzione». M5s e Pd accusano il Governo di voler avviare un nuovo condono per i “furbetti”, mentre molto più positivo è il Presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa: raggiunto dall’Adnkronos per un commento sul piano Salva Casa, l’esperto sottolinea come l’approdo venerdì in CdM sia una buona notizia, in attesa di vedere il testo se «rispecchierà quanto illustrato alla Confedilizia e ad altre organizzazioni nella riunione al Ministero delle infrastrutture del 4 aprile scorso». Per Spaziani Testa il provvedimento dovrebbe essere mirato a risolvere le tante situazioni presenti nelle case degli italiani che di fatto «ostacolano alla commerciabilità dei beni per delle piccole irregolarità».

TUTTE LE MISURE ANTICIPATE DEL PIANO CASA 2024: DAI COSTI ALLE DIFFORMITÀ FINO ALLE TENDE

L’intervento del Ministero delle Infrastrutture mira a sanare le difformità presenti all’epoca di realizzazione dell’intervento ma che oggi non riuscirebbero ad essere regolarizzate per via della disciplina della “doppia conformità”: come ha spiegato lo stesso MIT, tale norma prevede ad oggi «non consente di conseguire il permesso né di permettere i cambi di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee». La “doppia conformità” da legge italiana prevede che eventuali “sanatorie” possono essere concesse solo se la casa è conforme «sia alle regole del tempo nel quale sono stati materialmente realizzati che alle regole del tempo nel quale viene chiesta la sanatoria».

La proposta della Lega di Salvini nel Salva Casa è quella di eliminare tale requisito per snellire le pratiche: si arriva infatti al rispetto di “solo” uno dei due tempi, diminuendo drasticamente tempistiche, problemi e stalli anche a livello fiscale. Proprietari di piccole abitazioni che magari da tempo non riescono a vendere la propria casa, o addirittura semplicemente ristrutturarla, verrebbero soccorsi dalla norma del MIT; non solo, anche gli uffici tecnici dei Comuni sarebbero aiutati con il “Salva Casa” in quanto diminuirebbero le pratiche, garantendo a tutti i cittadini risposte in tempi certi. Da un lato il superamento della “doppia conformità”, dall’altro la rimodulazione delle tolleranze costruttive, questi i due cardini del Salva Casa ipotizzato dal Ministero di Salvini: la legge vigente sul piano edilizio prevede un massimo del 2% di violazione delle misure previste nelle singole unità immobiliari. Il testo a breve in CdM invece punta ad innalzare tale limite al 5% per gli immobili più vecchi, adeguando così le realtà costruttive meno “precise”. Sulle case costruite invece prima del 1967 la norma di Salvini punta a sanare la dichiarazione di stato legittimo degli immobili, regolarizzando le difformità (piccole) presenti.

Non possono invece essere sanati gli interventi “ingenti” nelle abitazioni svolti negli scorsi anni, dai pilastri cambiati ai balconi allargati senza permesso edilizio, così come l’allargamento delle facciate di metri (e non centimetri su cui invece qualcosa verrà sanato dal Salva Casa). Secondo le fonti del “Sole 24 ore”, nel testo del piano Salva Casa si trova una parte importante sulle tende da esterno nelle abitazioni: la norma voluta dalla Lega punta a scostamenti dei parametri autorizzati in misura però contenuta da non passare per un condono edilizio; non solo, si rivolge anche agli interventi «eccessivamente pesanti e impattanti, che non richiedono alcun titolo abilitativo, né permesso e comunicazione», ergo per l’appunto uno degli esempi più semplici sono proprio le tende d’esterno delle case. Non ci sarà infine la norma “Salva Milano” che intendeva occuparsi di diversi piani di rigenerazione urbana presentati nella metropoli lombarda: secondo le fonti del Ministero, il pacchetto su Milano dovrebbe entrare in fase di conversione del provvedimento della Lega e dunque non subito. Sui costi del Salva Casa si attende una prima stima del Ministero in quanto è già stato chiarito che la sanatoria delle piccole irregolarità non sarà del tutto gratuito per i proprietari: è previsto che le tariffe applicate in fase di regolarizzazione siano proporzionate alla minima o amplia modifica delle irregolarità riscontrate rispetto alle leggi vigenti.