Come già anticipato nel focus qui sotto, slitta ufficialmente la presentazione del Piano Scuola 2021-2022 visto l’evolversi più complicato del previsto dell’agenda di Governo sulla riforma della giustizia: il Ministro Bianchi presenterà l’intero piano solo all’inizio della prossima settimana in una nuova conferenza Stato-Regioni, ma intanto è stato fatto pervenire all’ANSA e Corriere della Sera la prima bozza del piano previsto per il rientro in presenza da metà settembre. Almeno il 60% degli studenti tra i 12 e i 19 anni vaccinati (2,4 milioni di persone, 2 se si considera solo chi frequenta le superiori) è la percentuale che per il Commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo è raggiungibile entro il 10 settembre; si legge poi nella bozza anche «l’utilizzo della mascherina e distanziamento, con possibilità però di superamento della misura laddove non sia possibile mantenere il metro di distanza, capienza dei traporti pubblici all’80% ed eventuale scaglionamento degli orari d’ingresso, anche se sarebbe preferibile dilazionare quelli degli uffici pubblici anziché della scuola».

Al momento non vi è inserito l’obbligo vaccinale per docenti e studenti, ma almeno per i primi dovrebbe poter essere “aggiornato” tra fine agosto e inizio settembre laddove le soglie richieste dal Governo non fossero raggiunte. «Per garantire il ritorno alla pienezza della vita scolastica, dunque, secondo gli esperti, sarà essenziale che il personale docente e non docente, su tutto il territorio nazionale, assicuri piena partecipazione alla campagna di vaccinazioni, contribuendo al raggiungimento di un’elevata copertura vaccinale e alla ripresa in sicurezza delle attività e delle relazioni proprie del fare scuola», si legge ancora nel Piano Scuola, laddove si aggiunge la non necessità di «effettuare test diagnostici o screening preliminari all’accesso a scuola ovvero in ambito scolastico».

SLITTA LA PRESENTAZIONE DEL MIUR?

Si dovrebbe tenere oggi la presentazione del Piano Scuola 2021-2022 nella Conferenza Stato-Regioni convocata per questo pomeriggio in videoconferenza: utilizziamo il condizionale però dato che l’ultima evoluzione dell’agenda politica del Governo – che ha fatto slittare il decreto sul Green Pass scuola e trasporti alla prossima settimana per concentrarsi invece oggi in CdM sulla riforma della giustizia – impone un’aurea di mistero sull’evento anticipato due giorni fa dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Il mancato accordo annunciato ieri dal leader della Lega Matteo Salvini nel colloquio con Draghi sulla spinosa questione dell’obbligo vaccinale a scuola ha fatto il resto: serve ancora del tempo e diverse discussioni per arrivare ad un’unica sintesi sul rientro in classe a settembre e per questo motivo il Piano Scuola potrebbe slittare all’inizio della prossima settimana.

Lo si capirà oggi pomeriggio quando la Conferenza Stato-Regioni si riunirà con la Ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini: al momento nell’ordine del giorno stilato dalle Regioni manca il punto sulla scuola ma non è da escludere che le linee guida del Miur possano essere inserite in un secondo momento, con dunque confermata la presenza del Ministro Bianchi. Il piano – spiega il Corriere della Sera stamattina – dovrebbe includere le attività di prestazione al ritorno a scuola, con particolare attenzione alla situazione epidemiologica per capire chi e se avrà degli obblighi sul fronte vaccino-Green Pass già da settembre. Al momento l’85% degli insegnanti è vaccinato e all’appello ne mancano solo 220mila in tutto il Paese: ci sono però profonde differenze tra le Regioni, con prof non immunizzati che in Sicilia sono il 43%, in Alto Adige il 38%, 34% in Liguria, 33% in Sardegna e 32% in Calabria. L’idea sarebbe dunque quella di valutare una “soglia” a livello regionale o provinciale per imporre l’obbligo.

PIANO SCUOLA, COSA SAPPIAMO FINORA

Occorrerebbe una decisione netta per capire se inserire o meno l’obbligo vaccinale per docenti e personale scolastico da settembre: il Governo è però diviso, con Lega e M5s perplessi sul Green Pass obbligatorio. Per questo motivo, secondo quanto finora emerso sul Piano Scuola, si potrebbe arrivare ad un percorso in 2 step: forte raccomandazione a vaccinarsi fino all’inizio di settembre, poi se le soglie non si saranno alzate a dovere, allora obbligo di Green Pass come avvenuto per il settore della Sanità. Il decreto sul “primo step” è stato intanto rinviato alla prossima settimana, assieme al provvedimento sui trasporti a lunga percorrenza: viene cercato il tempo giusto per trovare una sintesi, ma non sarà facile viste le contrapposizioni sempre più frequenti dopo l’ultimo Decreto Covid che ha imposto il Green Pass per ristoranti e attività. Le ipotesi emerse su “Orizzonte Scuola” confermano il possibile iter a tappe per arrivare all’obbligo, con una aggiunta: raccomandazione, poi richiamo qualora non avvenisse la vaccinazione, poi il trasferimento e solo infine la sospensione.

Poi il tema ancora più spinoso che riguarda gli studenti: per i minori di 12 anni al momento non si tratta visto che vaccinarsi è per ora (ma potrebbe cambiare entro fine anno) esclusivo degli over-12: resta però la fascia 12-18 anni sulla quale solo nell’ultima settimana si è assistito ad un “tutti contro tutti” nella scienza e nella politica. Presidi spingono per l’obbligo, sindacati lo bocciano, i partiti sono divisi e così pure gli scienziati: non sarà facile trovare una sintesi: al momento si punta al 60% degli studenti immunizzato entro il 10 settembre, ma senza per il momento parlare di obblighi che potrebbero provocare «fratture a livello sociale», spiega il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Tra le ipotesi emerse vi sarebbe anche quella di costringere alla Dad i non vaccinati a scuola, mantenendo invece la presenza per tutti i vaccinati (anche se con mascherina, sempre per paura del contagio da variante Delta visti i mancati distanziamenti garantiti dalle strutture scolastiche di mezzo Paese). Secondo Skuola.net, al momento, i punti cardine del nuovo Piano Scuola Miur-Cts – al netto delle decisioni importanti ancora da prendere – sono atti ad evitare la didattica a distanza già da settembre:
– rapido completamento della campagna di vaccinazione del personale della scuola (docente e non docente)
– completamento vaccini studenti a partire dai 12 anni
– l’obbligo di mascherina quando il distanziamento risulta impossibile
– la scelta tra obbligo vaccinale o Green Pass (oppure l’abbandono di entrambe le ipotesi)
– il rebus trasporti