Israele punta ad uccidere tutti i capi di Hamas, anche residenti all’estero. “Ho dato istruzioni al Mossad per colpire i capi di Hamas ovunque essi siano”, aveva dichiarato il 22 novembre in diretta televisiva il premier Benjamin Netanyahu, ma il Wall Street Journal è andato oltre, svelando un piano segreto di Tel Aviv attraverso un articolo in cui si legge: “non si tratta di se ma dove e come i leader israeliani colpiranno” i capi del movimento estremista palestinese dal 7 ottobre scorso in guerra con Israele. Secondo quanto riferisce il quotidiano a stelle e strisce l’operazione di intelligence scatterà alla fine dell’attuale guerra in corso a Gaza, ma potrebbe richiedere anni prima di essere portata a termine.



Obiettivo, uccidere dirigenti politici nonché tutti gli affiliati dell’organizzazione terroristica che risiedono in Libano, in Turchia, e in Quatar, Paesi in cui in passato il Mossad ha evitato o ridotto ai minimi termini le esecuzioni contro elementi ritenuti una minaccia per la sicurezza nazionale, per il timore di possibili crisi diplomatiche. Attenzione anche ad Iran e Russia, altre due nazioni sicuramente amiche di Hamas, e su cui potrebbero ricadere gli interessi di Tel Aviv.



ISRAELE VUOLE UCCIDERE I CAPI DI HAMAS: PIU’ DI 2700 ESECUZIONI DEL MOSSAD DAGLI ANNI ’40

Stando a quanto specifica il WSJ, alcuni funzionari non avrebbero comunque gradito la “sponsorizzazione” dell’operazione visto che oltre a Netanyahu a svelare gli attacchi è stato anche il ministro della Difesa Yoav Gallant, specificando che la lotta ad Hamas è “estesa a tutto il mondo” e diretta “sia contro i terroristi che si trovano a Gaza sia contro quelli che viaggiano a bordo di aerei costosi”.

Sembra inoltre che alcuni esponenti del governo di Tel Aviv avessero voluto agire subito, ma in seguito è prevalsa la linea dell’attendismo, in attesa di capire se eventualmente i progetti svelati dal Wall Street Journal possano aver in qualche compromesso le operazioni del Mossad. La cosa certa è che non sarebbe la prima volta che un’operazione di questo tipo avviene, tenendo conto che si mormora che il servizio segreto israeliano abbia condotto più di 2.700 missione letali dalla seconda guerra mondiale in avanti.