Il 2024 sarà un anno particolarmente impegnativo per il reparto Prevenzione della Polizia di Stato, guidato da Diego Parente (anche presidente del Comitato analisi strategica antiterrorismo), che ha ragionato con Repubblica sul Piano di sicurezza contro il terrorismo, tema sempre più centrale nelle pagine di cronaca. Un piano che sarà pienamente operativo soprattutto in concomitanza del G7 che si terrà in Italia, ma che sta già dando i suoi primi, importanti, frutti in questi mesi in cui sono aumentate le tensioni internazionali.



Grazie al Piano di sicurezza contro il terrorismo, infatti, dal 7 ottobre sono già stati espulse dal nostro paese 50 persone, metà delle quali straniere, oltre che già detenute nei vari penitenziari. Proprio attorno alla prevenzione ruota il piano dell’antiterrorismo italiano, che da mesi tiene sotto controllo i luoghi ritenuti più rischiosi per il radicalismo: da un lato le carceri e, dall’altro, i social e il web in generale, dove i terroristi riescono a fare centinaia e centinaia di singole cellule (chiamati anche ‘cani sciolti’) attivabili all’occorrenza. Allo stato attuale, comunque, nonostante il Piano di prevenzione del terrorismo rimanga sempre attivo ed operativo, non si rilevano particolari allarmi in Italia, mentre solo recentemente è stato arrestato a Roma un membro dell’Isis e, a L’Aquila, sono stati espulsi tre palestinesi che si riteneva fossero pronti ad attaccare l’Europa.



Diego Parente: “Per il G7 nessuna allerta terrorismo, ma l’allerta rimane alta”

“Sicuramente”, ragiona Parente parlando con Repubblica, “dopo il 7 ottobre e anche dopo l’attentato di Mosca si è registrata una narrativa riconducibile ai principali brand del terrorismo islamico molto aggressiva” che invita i proseliti a muovere guerra contro “gli ebrei e i crociati, indicando città simbolo come Roma” tra gli obiettivi. Il Bel Paese, infatti, ricorda Parente, “ha un ruolo centrale nella cristianità”, e a livello europeo si sono moltiplicate le mire dei terroristi “anche verso obiettivi cristiani”.



Il G7 sarà il culmine del Piano contro il terrorismo della Polizia italiana, rappresentando la prima grande riunione dei leader internazionali dallo scoppio della guerra nel Medio Oriente. Tuttavia, sottolinea chiaramente Parente, “al momento fortunatamente non vi sono progettualità” di attentati, pur sostenendo che “la macchina è al lavoro e l’attenzione è massima“.