«Affrontiamo le sfide poste dalla transizione energetica con la nostra strategia distintiva di crescita e creazione di valore, in grado di rispondere alle esigenze di sicurezza e competitività delle forniture energetiche, conseguendo nel contempo gli obiettivi di decarbonizzazione». Sono queste le prime parole di Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, in occasione dell’odierna presentazione del Piano Strategico della Società per il periodo 2024-2027.
Nella piena consapevolezza dell’attuale momento di difficoltà che caratterizza l’intero comparto energy, sempre l’AD di Eni, ha così continuato il proprio intervento: «Stiamo aumentando significativamente la nostra generazione di cassa, anche attraverso la diversificazione delle fonti, la riduzione dei rischi e l’espansione in nuove aree di opportunità legate alla transizione».
Guardando, ora, all’aspetto strettamente finanziario, l’incidenza delle scelte finora attuate confermano una un’oggettiva garanzia di continuità con il passato concretizzando, di fatto, un ulteriore valore aggiunto. Queste la sintesi di Claudio Descalzi: «Stiamo valorizzando il nostro ampio portafoglio di attività in modo disciplinato, bilanciando gli investimenti con maggiori ritorni per gli azionisti. Grazie a queste azioni, stiamo rendendo Eni ancora più profittevole, meglio diversificata e con fondamentali più solidi, potenziando la remunerazione agli azionisti». A quest’ultimo aspetto, appare doveroso, uno specifico richiamo testuale all’intervento dell’Amministratore Delegato di Eni: «Tutti i principali indicatori economici e finanziari denotano crescita e solidità, grazie al nostro chiaro percorso di generazione di valore che aumenta l’esposizione alle fasi positive del ciclo ed è resiliente in quelle negative. Questo ci consente di migliorare in misura sostanziale la nostra politica di remunerazione. Incrementiamo la quota di distribuzione agli azionisti, il dividendo 2024 a essa associato e in presenza di upside aumentiamo la quota della generazione di cassa incrementale destinata alla remunerazione. La nostra politica di remunerazione è fortemente competitiva, implicando al prezzo corrente dell’azione un rendimento del 9%».
Senza alcun dubbio ci troviamo di fronte ad un ritorno significativo per gli azionisti, infatti, nel comunicato stampa diffuso, viene ben evidenziato attraverso uno specifico rimando (denominato “Potenziamento della remunerazione agli azionisti”): «Negli ultimi due anni Eni ha distribuito €11 miliardi, un record storico per la società, pari al 20% dell’attuale capitalizzazione di mercato. La remunerazione degli azionisti sarà potenziata. Eni intende distribuire tra il 30%-35% del CFFO annuale, in aumento rispetto al precedente 25%-30%, sotto forma di dividendi e di buyback. In presenza di upside si prevede di destinare fino al 60% dei flussi di cassa incrementali del piano rispetto al precedente 35%. Il dividendo proposto per il 2024 aumenta di oltre il 6% a €1,00 per azione da €0,94, pagato in rate trimestrali, e l’acquisto di azioni proprie è fissato a €1,1 miliardi di euro e fino a un massimo di €3,5 miliardi. Nel periodo del Piano quadriennale, la remunerazione per gli azionisti è pari al 40% dell’attuale capitalizzazione di mercato».
Come già indicato si tratta certamente di un innegabile dote per gli azionisti che, indirettamente, hanno potuto beneficiare di una cosiddetta «disciplina finanziaria» così menzionata dallo stesso AD: «La nostra crescita si fonda sulla disciplina finanziaria che ci consente di ridurre di €2 miliardi l’impegno di spesa per investimenti nei prossimi quattro anni rispetto al piano precedente, mentre gli investimenti netti risultano inferiori del 20% grazie al maggiore contributo dell’attività di M&A pari a €8 miliardi, che farà leva sull’ ampiezza e la qualità del nostro portafoglio e sull’ulteriore sviluppo del nostro modello di business satellitare». Potenziamento della remunerazione agli azionisti, robusta crescita operativa e finanziaria, materiale riduzione della spesa per investimenti netti: questa è la sintesi del presente e del futuro che caratterizzerà il primario player italiano.
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