Mentre l’Italia si interroga sull’estendere lo stato d’emergenza per poter avere tutti gli strumenti legislativi per imporre eventuali nuovi lockdown e restrizioni delle libertà contro l’insorgere della potenziale seconda ondata di Covid-19, l’Europa ragiona sul lungo periodo e prepara un piano da presentare ai singoli Governi per evitare il più possibile il collasso economico-sociale nei prossimi mesi. Secondo l’interessante retroscena rivelato oggi da Alberto D’Argenio su Repubblica, Bruxelles si prepara a scongiurare la seconda ondata coronavirus in autunno evitando però di ricorrere a nuovi lockdown e quarantene nazionali come invece avvenuto nella fase 1: «evitare nell’interesse generale un nuovo lockdown totale come quello che ha bloccato l’Europa da marzo a giugno», spiega l’articolo riportando fonti qualificate della Commissione Europea. Domani avverrà la comunicazione ufficiale della Presidente Von der Leyen, ribadita poi anche all’imminente Consiglio Ue di fine settimana, il piano per «sfruttare il tempo a disposizione per approntare misure specifiche per contenere il virus con tanto di scadenze delle azioni da intraprendere nei mesi di luglio, agosto e settembre».



IL PIANO UE PER LA SECONDA ONDATA

I provvedimenti caldamente raccomandati dall’Europa riguardano in primis la protezione delle categorie più vulnerabili, ma anche il rafforzamento dei sistemi sanitari, la capacità di individuare e isolare i nuovi focolai (zone rosse delimitate) e in particolar modo invita i Governi a sviluppare una vaccinazione capillare di massa. L’invito è particolarmente importante perché mira ad anticipare l’arrivo dell’influenza stagionale d’autunno con il grosso timore che l’emergenza “stagionale” possa aggiungersi di nuovi potenziali focolai di coronavirus con l’avanzare della stagione fredda. «Dobbiamo assolutamente evitare una seconda ondata di Covid», ha detto ieri la Cancelliera Angela Merkel durante la conferenza stampa congiunta con il Premier Giuseppe Conte, preannunciando un piano dettagliato che verrà reso noto nei prossimi giorni dalla Commissione Europea.



«Un sistema rapido d’identificazione di nuovi casi e di risposta immediata per contenere e isolare i focolai», spiega ancora Rep citando fonti di Bruxelles, «Non possiamo sommare l’influenza al Covid, sottoporrebbe i sistemi sanitari ad un peso capace di mandarli di nuovo in tilt, con il rischio di dover tornare in lockdown totale». Per questo motivo l’Unione Europea spingerà sui Governo nazionali affinché venga anticipato l’inizio delle campagne di vaccinazione e vengano allargati i gruppi di “priorità” per Covid e influenza. Le linee guida generali di Bruxelles dovranno riguardare poi anche un piano strutturato per salvaguardia delle categorie più fragili (persone con patologie, migranti, lavoratori stagionali o quelli più esposti al virus): il messaggio resta lo stesso, non si può più bloccare un Continente con lockdown e Schengen sospeso, «non si può più chiudere i confini e sospendere i trattati europei», aggiungono dalla Commissione Europea sempre secondo il piano rivelato oggi da Repubblica, «è nell’interesse generale evitare nuove misure di lockdown su larga scala in caso di nuove ondate di infezioni. Piuttosto le risposte devono essere mirate e localizzate».

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