Dopo l’accordo raggiunto ieri tra il Governo, il commissario Arcuri e le aziende produttrici, stamane in Parlamento il Ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato il Piano Vaccini anti-Covid per tutto il 2021: «l’acquisto del vaccino è centralizzato e sarà somministrato gratuitamente a tutti gli italiani» ha detto il titolare della Sanità, «E’ probabile che saranno necessarie due dosi per ogni vaccinazione, l’Italia ha opzioni 202 milioni di dosi. Le prime dosi potranno cominciare ad essere disponibili da gennaio». In secondo luogo, Speranza ha spiegato che il vaccino anti-Covid non sarà obbligatorio anche se si punta all’immunità di gregge nel più rapido tempo possibile e così verrà «monitorata mese dopo mese la percentuale di popolazione che si sottoporrà alla vaccinazione». Si parte tra il 23 e il 26 gennaio con la prima tranche di vaccini, sempre che le validazioni di fine dicembre e inizio gennaio (per Pfizer e Moderna) andranno a buon fine: «che siano sicuri i vaccini è la priorità assoluta, attorno a questo impegno si determina l’importante sociale di impresa del Governo. La produzione e la distribuzione non può essere regolata solo dalle leggi del mercato», ha intimato ancora il Ministro Speranza.
QUALI SONO I VACCINI PER L’ITALIA
Se tutto andrà bene tra validazioni, sviluppi logistici e piano di distribuzione ottimale, l’Italia per tutto il 2021 potrà contare in tutto su oltre 202 milioni di dosi, così suddivise: 40,38 milioni di dosi vaccino AstraZeneca; 26,92 milioni dosi Johnson & Johnson; 40,38 milioni di dosi vaccino Sanofi; 26,92 milioni dosi Pfizer; 30,285 milioni dosi Curevac; 10,768 milioni dosi Moderna. Il cuore della campagna vaccinale avverrà tra la primavera e la prossima estate, ha spiegato il Ministro della Salute sottolineando l’importanza del coordinamento nazionale ed europeo che avverrà per tutti i prossimi 12 mesi: «Il lavoro per garantire tempistiche veloci e metodi efficaci è già iniziato», ha spiegato ieri sera a Carta Bianca il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli, «Il piano di distribuzione vaccino è pronto, frutto di una stretta collaborazione con il commissario Arcuri, i colleghi del ministero della Salute, le ditte farmaceutiche e i presidenti di regione. Fondamentale l’adesione al vaccino, il convincimento di quanto sia importante e imprescindibile. Dobbiamo arrivare a vaccinare almeno il 70% della popolazione. E’ comunque, a mio avviso, irragionevole la vaccinazione obbligatoria» conclude il membro Cts. Sono 202 milioni le dosi, bastevoli per due richiami a ciascun cittadino (ed eventuali scorte): «ogni dose, in base alle conoscenze attuali, ha bisogno di richiamo e non sappiamo di quanto ci sia immunità», ha però sottolineato Speranza.
A CHI ANDRANNO E COME SARANNO DISTRIBUITI
I vaccini anti-Covid illustrati dal piano strategico nazionale del Governo Conte-2 vedranno delle prime categorie di popolazione che avranno priorità sugli altri: «operatori sanitari e sociosanitari, residenti e personale delle Rsa per anziani, persone in età avanzata per ottenere una maggiore copertura vaccinale e coprire persone con maggiori fattori di rischio», ha annunciato il Ministro Speranza in Parlamento. Non appena arriveranno maggiori dosi dei 6 vaccini sottoscritti, le vaccinazioni verranno destinate anche ad altre categorie come le persone dei servizi essenziali come personale scolastico e forze dell’ordine: non solo, se si sviluppassero focolai rilevanti, i vaccini saranno destinati con strategie di tipo reattivo proprio a quelle particolari sezioni di popolazione. La distribuzione dei vaccini è in carico al commissario Arcuri con specifiche divise tra vaccini con catena di conservazione freddo-freezer e freddo-standard: sulla governance del piano di vaccinazione, si prevede gestione centralizzata. Sono stati individuati 300 ospedali per le consegne e in seguito ci saranno luoghi specifici per la vaccinazione: eventuali somministrazioni saranno anche “a domicilio” per chi non dovesse essere in grado di raggiungere gli spazi individuati.