Prima intervista in tv per il generale Francesco Paolo Figliuolo, intervenuto a “Che tempo che fa” per parlare del piano vaccini. «Dobbiamo accelerare, fare un cambio di passo per andare a regime con 500 mila vaccinazioni al giorno per far sì che entro fine settembre almeno l’80% degli italiani sia vaccinato», ha dichiarato nel programma di Fabio Fazio. Poi ha spiegato come evitare che le dosi vengano buttate: «Bisogna utilizzare il buonsenso: se ci sono le classi prioritarie che possono utilizzarlo bene», altrimenti «si va su classi vicine o sennò su chiunque passa va vaccinato; questo bisogna fare». Il commissario straordinario all’emergenza Covid ha guardato anche avanti: «Ci sarà un momento in cui, quando i vaccini arriveranno di massa, si potrà fare “fuoco con tutte le polveri”. Noi satureremo tutti i centri, tutti i punti: ci si presenterà e ci si vaccina e si chiuderà la partita». Questo è sicuramente un momento delicato per l’Italia: «Svolta o perderemo tutto. IDobbiamo cambiare passo, accelerare. Servono più vaccini e più vaccinatori».
Inoltre, ha spiegato che anche i «genitori, i tutori e i caregiver, i badanti per dirla in italiano, ovvero chi si occupa di queste persone, sarebbe delittuoso non farlo». In merito ai timori sull’approvvigionamento dei vaccini, ha assicurato «una forte azione del presidente del Consiglio Mario Draghi sulle case farmaceutiche. Io personalmente ho sentito quasi tutti gli Amministratori delegati. A fine mese arriveremo a 15 milioni di dosi di vaccini, nel prossimo trimestre ne avremo 52 milioni, nel terzo 84 milioni di dosi. E ad aprile inizierà ad arrivare Johnson e Johnson, un vaccino monodose, molto stabile e facile da trasportare».
Infine, sul coordinamento con le Regioni il generale Francesco Paolo Figliuolo ha dichiarato di avere contatti costanti con il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini («più di una volta al giorno, con telefonate e WhatsApp»), e giornalieri con il ministro della Salute Roberto Speranza. (agg. di Silvana Palazzo)
PIANO VACCINI, “EVITARE GIUNGLA PRIORITÀ”
«Triplicare le vaccinazioni giornaliere e ognuno aspetti il proprio turno», questo è il diktat arrivato dal Premier Mario Draghi e così il piano vaccini del generale Figliuolo si struttura seguente questa direttiva. «Ad oggi sono state approvvigionate 7,9 milioni di dosi, che si raddoppieranno entro le prossime tre settimane – si legge nel vasto piano vaccinale diffuso ieri dal portale del Governo (qui testo integrale, ndr) -. Entro la fine di giugno è previsto l’arrivo di altre 52 milioni di dosi circa, mentre ulteriori 84 milioni sono previsti prima dell’autunno».
Dopo la “rivoluzione” del piano rispetto a quello preparato 3 mesi fa da Speranza e Arcuri, non si annullano però alcuni dubbi nella comunità scientifica a partire dai medici di base: over 80, docenti e forze dell’ordine, ma ora si procederà in ordine anagrafico decrescente con l’unica eccezione da rispettare ovvero quella per i soggetti definiti “estremamente vulnerabili”, distinti dai “vulnerabili” che perdono così la “priorità” slittando dopo le fasce dei settantenni e sessantenni. «La scelta di ragionare secondo un criterio di rischio e quindi prendendo come riferimento il tasso di letalità provocato dal virus su determinati profili di pazienti è dal punto di vista clinico una scelta sensata», spiega a Open Online il presidente dell’Ordine dei Medici di Milano, dottor Roberto Rossi. Ma la preoccupazione rimane: «il rischio da scongiurare è quello di una giungla delle priorità. Ci aspettiamo criteri di riferimento più dettagliati possibili per poter valutare e nel caso escludere dalla vaccinazione immediata alcuni dei pazienti che verranno a chiederci di prenotarsi. Se questo non venisse fatto si aprirebbe una lunga fila di questuanti che verrebbero a convincerci della maggiore gravità del proprio stato di salute rispetto a quello di altri pazienti».
IL PIANO DEL GENERALE FIGLIUOLO
Il generale Francesco Paolo Figliuolo ha diffuso oggi il nuovo piano vaccini. Il documento, che è stato elaborato alla luce del Piano strategico nazionale del Ministero della Salute, stabilisce le linee operative per completare il prima possibile la campagna vaccinale. A tal proposito, il commissario straordinario ha fissato come obiettivo quello di raggiungere a regime il ritmo di 500mila vaccinazioni al giorno su base nazionale, per arrivare così a vaccinare almeno l’80% della popolazione entro il mese di settembre. Questo vuol dire che potremmo raggiungere l’immunità di gregge, ma nell’immediato vuol dire riuscire a triplicare il numero giornaliero medio di vaccinazioni delle scorse settimane, che arrivavano a 170mila. Dunque, i due pilastri per raggiungere questo obiettivo sono una distribuzione efficace e puntuale e l’incremento appunto delle somministrazioni giornaliere. La governance sarà accentrata, visto che l’esecuzione per forza di cose è decentrata, ma la catena di controllo sarà snella.
PIANO VACCINI, MONITORAGGIO E APPROVVIGIONAMENTO
Il nuovo piano vaccini prevede il costante monitoraggio dei fabbisogni per procedere con interventi mirati e selettivi in virtù degli scostamenti dalla pianificazione elaborata. Inoltre, verrà costituita una riserva vaccinale che deve essere pari all’1,5% delle dosi in modo da fronteggiare immediatamente eventuali esigenze impreviste, indirizzando le risorse nelle aree dove dovessero emergere criticità. Si prevede anche l’impiego di rinforzi del Dipartimento di Protezione civile e della Difesa. Previsto anche il principio del punto di accumulo, concentrando le risorse necessarie verso aree cluster e di piccole dimensioni in stato di bisogno. Il monitoraggio comprenderà anche l’analisi coordinata delle disponibilità manifestate dalle realtà del Sistema Paese per indirizzare nel migliore dei modi le risorse.
Per approvvigionamento e distribuzione efficaci, sarà costante il contatto della Struttura Commissariale con tutti gli stakeholder accelerare tempi. Prevista la ricezione delle dosi vaccinali e lo stoccaggio presso l’HUB nazionale di Pratica di Mare (RM), fatta eccezione per Pfizer Biontech che consegna direttamente ai punti di destinazione. Smistamento e distribuzione sull’intero territorio con vettori di SDA Express Courier di Poste Italiane e del comparto Difesa e Sicurezza.
CHI DEVE VACCINARE: INCREMENTO PLATEA
Il piano vaccini non può prescindere dall’incremento della platea di vaccinatori e punti vaccinali per il suo successo. Ciò è possibile dando impulso all’Accordo per impiegare i medici di medicina generale (fino a 44 mila), ricorrendo agli odontoiatri (fino a 60 mila), impiegando i medici specializzandi, a seguito dell’Accordo raggiunto tra Governo, Regioni e associazioni di categoria (fino a 23 mila), ricorrendo ai medici della Federazione Medico Sportiva Italiana. Così pure impiegando i medici competenti dei siti produttivi e della grande distribuzione, etc. (accordi in via di finalizzazione), ricorrendo ai medici convenzionati ambulatoriali e pediatri di libera scelta, assumendo medici e infermieri a chiamata, che si aggiungeranno agli attuali 1.708 (al 12 marzo) ad oggi già operativi. Ma è previsto anche il coinvolgimento dei farmacisti e l’uso di tutte le ulteriori potenzialità discendenti da accordi. In casi di emergenza si potrà ricorrere anche a team mobili.
DOVE VACCINARE: POTENZIAMENTO RETE
Per il potenziamento della rete vaccinale esistente con criterio di progressività, il piano vaccini prevede, oltre alle strutture sanitarie attualmente operanti, alle caserme del comparto Difesa e Sicurezza e agli altri centri vaccinali attivi, anche i siti produttivi, la grande distribuzione, le palestre, le scuole, le strutture di associazioni o della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) che potranno essere utilizzati per allestire punti di vaccinazione, nel rispetto delle priorità del Piano strategico nazionale del Ministero della Salute. Nel frattempo, sono allo studio soluzioni informatiche, da attuare in tempi brevi, per integrare le funzionalità dei sistemi, coinvolgendo i sistemi informativi regionali, Poste Italiane e il sistema Tessera Sanitaria, così da ampliare le funzionalità relative alla prenotazione e alla somministrazione dei vaccini nell’ottica di incrementare progressivamente i punti vaccinali garantendo la circolarità delle informazioni.