Nel corso della lunga conferenza stampa di fine anno, il premier Giuseppe Conte ha fatto il punto della situazione sul piano vaccini anti-Covid. C’è molta incertezza su come funzionerà il piano vaccinale e su quali saranno le priorità, ma c’è grande fiducia dopo l’avvio del programma grazie al Vaccine-Day: «Salutiamo il fatto che in Italia il 27 dicembre, come in tutta Europa, si sia tenuto il V-Day. Io ho premuto affinchè ci fosse questo V-Day a livello europeo: è stato un fatto concreto ma anche molto simbolico».
«Noi abbiamo avuto per il primo giorno 9.750 dosi iniziali, poi avremo un piano di 470 mila dosi a settimana, entro gennaio arriveremo a 2 milioni 350 mila. Si aggiungerà, ragionevolmente nel mese di gennaio, il vaccino della ditta Moderna: l’Ema dovrebbe pronunciarsi all’inizio di gennaio e verso fine mese si aggiungerà la distribuzione di questo vaccino», ha aggiunto il premier sul piano vaccini anti-Covid, evidenziando che non sarà previsto un obbligo vaccinale: «Escludiamo l’ipotesi di una vaccinazione obbligatoria».
PIANO VACCINI ANTI-COVID, LE PAROLE DI CONTE
A proposito delle categorie con priorità nel piano vaccini anti-Covid, il premier Conte ha evidenziato: «Abbiamo fatto una scelta di grande prova democratica: il ministro della Salute è andato in Parlamento ed è stato approvato il piano dei vaccini per quanto riguarda le categorie aventi diritto a priorità: gli operatori socio-sanitari, poi i residenti ed il personale delle Rsa. Queste categorie rappresentano quasi 2 milioni di persone. A seguire abbiamo dato come indicazione gli ultra-ottantenni (4,4 milioni), la fascia anagrafica dai 79 ai 60 anni (13,4 milioni) e poi sarà accessibile a chi ha una patologia cronica (7,4 milioni). Poi sarà accessibile a tutti. Io stesso, che lo farei subito per dare il buon esempio, rispetterò le priorità approvate dalle Camere e dalla conferenza Stato-Regioni. Avremo un piano vaccinale ben organizzato, ci sarà uno sforzo logistico molto complesso».
Tra quattro mesi sono attesi dunque i primi risultati, ha spiegato il presidente del Consiglio: «I primi risultati veri si avranno quando vaccineremo 10-15 milioni di cittadini, questo non potrà essere prima di aprile. In primavera inoltrata potremo avere un primo impatto significativo». Replicando a un’altra domanda sul piano vaccini anti-Covid, Giuseppe Conte ha commentato così l’ipotesi di una patente di immunità: «Ci sono alcune proposte, tra queste che chi si sottopone alla vaccinazione possa ricevere una sorta di abilitazione per una maggiore mobilità. Non abbiamo ancora deciso nulla in questa direzione, ma faremo le nostre valutazioni».