Due incontri, il medesimo punto all’ordine del giorno ovvero l’accelerazione del piano vaccini: da un lato il Ministro Giorgetti ha incontrato da poco al Mise il commissario Ue Breton per ottenere il via libera alla produzione dei vaccini in Italia; dall’altro, il vertice tra il Ministro della Salute Roberto Speranza, il nuovo Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e il neo-commissario straordinario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo. «Serve fare in fretta», come ha spiegato ieri il Premier Mario Draghi nel colloquio telefonico con la Presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen avvenuto ieri pomeriggio, «Lieta di aver parlato stasera con il premier Draghi. Abbiamo discusso della cooperazione sulla produzione e consegna del vaccino» ha aggiunto la leader tedesca.



La produzione in Italia per prepararsi ai prossimi mesi, la rimodulazione di protocolli e categorie da vaccinare con priorità, il Governo è impegnato a fondo nel provare a invertire la rotta rispetto ai primi mesi finora deludenti – dovute e svariate ragioni – nella vaccinazione degli italiani. «L’auspicio di tutti – ha sottolineato il Presidente della Conferenza Regioni Bonacciniè una svolta nelle forniture»: il messaggio arriva alla vigilia della riunione di domani in video collegamento con i Ministri Gelmini e Speranza, i rappresentanti di Regioni e Comuni e il commissario Figliuolo assieme al Capo della Protezione Civile Curcio.



COME CAMBIERÀ NELLA PRATICA IL PIANO VACCINI

Intervistato oggi dal Messaggero il generale dell’esercito Luciano Portolano prova a spiegare invece nel dettaglio cosa dovrebbe cambiare nella pratica stessa dei vaccini con il nuovo schema Draghi-Figliuolo. Il comandante del Coi (Comando operativo di vertice interforze) non esclude il metodo della vaccinazione “porta a porta” come avvenuta in Israele, con risultati brillanti: «L’operazione Eos, naturale evoluzione dell’Operazione Igea, disciplina proprio il piano di vaccinazione nazionale. Molti dei Dtd già in campo sono stati rimodulati per effettuare le somministrazioni del siero. E ciò viene fatto su indicazione delle Aziende sanitarie locali», sottolinea il generale Portolano che collabora a stretto contatto con il nuovo commissario straordinario all’emergenza.



«Potremmo anche supportare l’attività di vaccinazione nelle scuole, negli uffici, e dove sarà necessario su tutto il territorio nazionale, compatibilmente con le risorse disponibili. Nello stesso tempo siamo e continueremo a essere impegnati nella ricezione, lo stoccaggio, la conservazione e la distribuzione dei vaccini nell’hub centrale di Pratica di Mare», aggiunge il militare al Messaggero. La vaccinazione a domicilio dovrebbe funzionare con la trasformazione dei Drive through con i nuclei vaccinali mobili, che si aggiungono ai maxi centri vaccinali fissi della Cecchignola a Roma e a Milano.