Giornata di conferenza stampa al Pirellone per fare il punto sull’avanzamento del piano vaccini della Lombardia. Il consulente Guido Bertolaso ha esordito così: «Noi abbiamo ricevuto ai primi di maggio i compiti per le nostre attività fino al 20 maggio. Da buon militare, Figliuolo indica la singola dose di inoculazione da fare in ogni Regione per arrivare a quei numeri che conosciamo tutti, le 500 mila inoculazioni al giorno con le variazioni che si registrano nel weekend. I numeri della Lombardia sono i numeri più importanti e rappresentano nell’arco della distribuzione dei compiti quotidiani, il 17% del totale di tutta la nazione».
Numeri alla mano sul piano vaccini della Lombardia, Bertolaso ha spiegato: «Esaminando le somministrazioni effettuate in Italia dal 26 aprile, quando Figliuolo ha iniziato a dare queste indicazioni, fino al 12 maggio, possiamo vedere che l’Italia ha conseguito l’obiettivo di 7,5 milioni di vaccinazioni, con un delta positivo di 61 mila inoculazioni in più rispetto a quello che era stato chiesto da Figliuolo. Ma se andiamo a vedere la ripartizione di ciò che è stato fatto dalle altre Regioni e dalla Lombardia, possiamo notare che il delta riguarda in maniera particolare la Lombardia, che ha effettuato 164 mila vaccinazioni in più rispetto ai compiti a casa, mentre il resto dell’Italia ha un delta negativo di 102 mila inoculazione».
PIANO VACCINI LOMBARDIA, IL PUNTO DI BERTOLASO
«Se la Lombardia non avesse lavorato con quei ritmi, il target di 7,5 milioni di inoculazioni non sarebbe stato conseguito a livello nazionale», ha ribadito Guido Bertolaso, spiegando i meriti del piano vaccini della Lombardia: «Giorno per giorno abbiamo individuato il target di Figliuolo e il totale delle somministrazioni effettuate. La Lombardia è sempre andata ben oltre i target». L’ex capo della Protezione Civile ha continuato così: «La Lombardia nel totale della inoculazione con due dosi è ancora leggermente sotto rispetto all’Italia, perché ha iniziato la campagna vaccinale con qualche settimana rispetto ad altri, ma nel totale della inoculazione con una dose è ampiamente avanti rispetto alla media italiana». Poi Guido Bertolaso si è soffermato sulle categorie di età: «Confrontando i numeri delle categorie 60-69, 70-79, 80-89 e 90+, i numeri delle vaccinazioni con prima e seconda dose ma anche di non vaccinati parlano chiaro. La categoria degli over 80 in Lombardia ha numeri incredibilmente più alti rispetto ad altre realtà del Paese: solo il 6,6% di non vaccinati contro l’11,1% di media italiana. Nella categoria 70-79 siamo al 18,4% contro il 26,5%, mentre nella categoria 60-69 abbiamo poco più di un terzo di non vaccinati contro il 50% della media nazionale».
PIANO VACCINI LOMBARDIA: “SBAGLIATO APRIRE A 40-49 ANNI”
Proseguendo il suo punto sul piano vaccini della Lombardia, Guido Bertolaso ha criticato l’annuncio di apertura di prenotazioni per la categoria 40-49 anni: «Nella categoria 50-59 anni abbiamo 600 mila persone prenotate, di queste 500 mila si sono prenotate nelle prime 24 ore. Dobbiamo ancora aggredire il 29% che non si è prenotato, ma siamo ottimisti e pensiamo di arrivare ad un 20% che non si saranno prenotate. Noi abbiamo già tutte le agende di maggio e della prima settimana piene, non c’è più posto, e prima di aprire ai 40-49 anni noi intendiamo aspettare. Prima vogliamo vaccinare quelle categorie che ne hanno più diritto e che si sono già prenotate. Avremmo dovuto aprire solo se avessimo avuto le agende libere, non complete. Quindi saremmo consapevoli che non riusciremmo a raggiungere i target e saremmo stati costretti ad aprire ai 40-49 anni. Questa decisione può anche nascondere che alcune Regioni non siano in grado di coprire quei posti liberi e quindi non siano in grado di raggiungere i numeri affidati da Figliuolo su base quotidiana». Guido Bertolaso ha poi aggiunto: «Se noi avessimo i vaccini disponibili, noi staremmo già navigando tra le 120 e le 140 mila vaccinazioni al giorno, come già dimostrato. A noi aprire ai 40-49enni non ci risolve nulla ma ci crea un problema: stiamo vaccinando a spron battuto i 50-59enni e dovremmo spostarli a giugno. Noi siamo pieni, non abbiamo buchi, non abbiamo bisogno di abbassare le età e di fare questi vax-day, di cui molti parlano come se fosse un’idea brillante: servono a camuffare le difficoltà». Annunciate anche le prossime date di apertura delle prenotazioni previste dal piano vaccini della Lombardia: 20 maggio per la categoria 40-49 anni, 27 maggio per la categoria 30-39 anni, 2 giugno per le categorie 20-29 e 16-19 anni.