L’esperimento delle piante coltivate al buio è nato principalmente per trovare una soluzione al problema del nutrimento degli astronauti in missioni spaziali lunghe, specialmente per le prossime previste su Marte dalla NASA entro 20 anni. Il pasto da fornire infatti non può essere rappresentato solo da alimenti calorici, e i componenti nutritivi come ad esempio le vitamine tendono a degradarsi nel tempo. Per questo è stato necessario investire in sistemi che potrebbero far crescere ortaggi e piante anche senza la fotosintesi, in modo da poterli coltivare anche in viaggio.



Negli anni, a seguito di studi e ricerche sempre più approfondite questo tipo di colture sta diventando obiettivo principale anche per un futuro sviluppo dell’agricoltura sulla Terra. Perchè i metodi utilizzati si sono rivelati efficaci soprattutto per alcune specie, specialmente funghi, lieviti e alghe, che riescono a crescere in maniera ottimale anche senza sole. Ora gli studi si stanno concentrando su altri vegetali come pomodori, lattuga e peperoni per cercare di implementarne il sistema di sviluppo con modifiche genetiche.



Piante coltivate al buio, come funziona la fotosintesi artificiale

Il team di scienziati dell’Università Riverside della California sta da tempo basando alcune ricerche sulla produzione di piante coltivate al buio. L’esperimento aveva già prodotto risultati straordinari, ma per la maggior parte su funghi e alghe. Ora invece lo studio pubblicato su Nature Food ha dimostrato l’efficacia di un nuovo metodo, basato sul nutrire le colture con acetato. In questo modo, verrebbe riprodotta la fotosintesi in maniera artificiale grazie all’elettricità.

E secondo i dati, è circa 18 volte più efficiente rispetto al processo tradizionale. Questo potrebbe funzionare bene anche per fagioli, pomodori, piselli e riso, e rappresentare l’agricoltura del futuro. Sono infatti molti ad affermare che la possibilità di produrre cibo senza sole, oltre che essere utile per le missioni spaziali, aprirebbe molte possibilità di coltivazioni anche nelle zone della Terra dove non c’è molta luce o in condizioni climatiche estreme. Resta però il dubbio sulla sostenibilità di tali progetti, perchè il fabbisogno energetico necessario alla coltura sarebbe enorme, oltre che avere un costo elevatissmo per i pannelli solari