In questi giorni si fa un gran parlare attorno alla questione Askatasuna, noto centro sociale di Torino i cui militanti sono finiti più volte al centro di numerose denunce sfociate in parecchi casi in vere e proprie condanne. La ragione per cui se ne parla, però, non è legata ad un ennesimo caso giudiziario contro l’Aska (come viene chiamato nel torinese), ma per la decisione del sindaco Stefano Lo Russo di avviare un percorso di coprogettazione del centro.



Sulla possibile legittimazione e legalizzazione dell’Askatasuna sono immediatamente arrivate parecchie protese, specialmente dai corpi di polizia che più volte si sono trovati al centro di violenti scontri con i militanti torinesi. Dunque, è intervenuto anche il Ministro Matteo Piantedosi, che durante un’interrogazione parlamentare ha espresso le sue rimostranze sul riconoscimento del centro sociale. Il ministro, infatti, ha chiesto “approfondimenti alla Prefettura di Torino” sul caso Askatasuna, sottolineando che l’eventuale legittimazione “non può e non deve costituire, in alcun modo, una sorta di legittimazione, o addirittura di premio, per l’operato di un centro sociale che si è distinto negli anni per l’esercizio della violenza, piuttosto che per il dialogo e il confronto democratico orientato al bene comune”.



Cos’è Askatasuna: la storia del centro sociale tra violenza, Tav e denunce

Insomma, il destino dell’Askatasuna potrebbe cambiare diametralmente, ma non è detto che le indagini della Prefettura torinese diano esito positivo alle richieste del sindaco. Da anni, infatti, il centro sociale è al centro di numerose denunce e contestazioni, che sono iniziate immediatamente dopo l’occupazione dell’edificio in corso Regina Margherita 47, avvenuta nell’ottobre 1996, quando iniziarono anche le prime battaglie sociali.

Negli anni, infatti, Askatasuna si è sempre impegnato per garantire il diritto alla casa e al lavoro e sulle attività rivolte all’infanzia, ospitando al suo interno anche alcuni servizi per i cittadini in difficoltà e per i militanti. Scendendo nel merito dei problemi giudiziari legati al centro sociale, i primi casi accaddero nel 1999, quando 110 militanti furono arrestati e processati per resistenza e lesioni dopo alcuni sconti in piazza durante un corteo del primo maggio. Nel 2000, poi, iniziarono le prime manifestazioni di Askatasuna contro il progetto TAV che negli anni hanno portato a decine di scontri con la polizia in tutta Italia fino al 2001 quando riuscirono a bloccare completamente Torino. Salto avanti al 2009, quando a causa di un’indagine della Magistratura, conclusasi nel 2022, con la trasformazione del centro da ‘associazione sovversiva’ ad ‘associazione a delinquere‘.