Matteo Piantedosi, Ministro degli Interni del Governo di Giorgia Meloni, ha parlato in una intervista al quotidiano Libero, del decreto Rave, che recentemente è stato parzialmente riscritto affinché ci fosse una “tipizzazione della fattispecie” più precisa collegata ai raduni musicali. “La priorità del Viminale è sempre stata quella di attribuire alle forze dell’ordine gli strumenti adeguati per contrastare il fenomeno, che negli ultimi dieci anni ha fatto registrare anche alcuni decessi, causati dall’abuso di sostanze stupefacenti, nonché feriti tra gli operatori di polizia”, ha affermato.
L’esponente dell’esecutivo, in tal senso, ha assicurato che queste nuove norme non andranno ad intaccare il diritto di manifestare. A preoccupare, nelle scorse ore, erano state in tal senso le proteste contro l’abolizione del reddito di cittadinanza. “La gestione delle piazze è da sempre un compito molto delicato e le difficoltà economiche e le congiunture sociali con cui ci stiamo confrontando possono alimentare tensioni e malcontento. Ma noi garantiremo sempre il diritto di manifestare liberamente. È attraverso il confronto e la dialettica costruttiva che un Paese può progredire e migliorarsi”.
Piantedosi: “Decreto Rave? Diritto di manifestare resta”. La questione degli immobili
Matteo Piantedosi, inoltre, ha voluto sottolineare che il decreto Rave sarà utile anche per la questione delle occupazioni abusive del territorio. “L’adeguatezza di questi strumenti è irrinunciabile per tutelare l’incolumità delle persone e il diritto di proprietà. Il parlamento saprà sicuramente trovare la sintesi necessaria”. Il Governo, a proposito di ciò, si sta occupando anche degli immobili privati. A Pizzofalcone, a Napoli, un intero palazzo è stato fatto sgomberare.
“Non è stato l’unico intervento, se ne stanno facendo in tutto il Paese. L’attività proseguirà con determinazione, non solo per garantire il rispetto del diritto di proprietà e la tutela del patrimonio edilizio pubblico e privato, ma anche per rendere possibile l’accesso alla casa a chi ne ha realmente bisogno e diritto. Secondo le regole dello Stato, non quelle dei racket”, ha concluso.