SCANDALO DOSSIERAGGI, L’INTERVENTO DEL MINISTRO PIANTEDOSI

“Spiare” politici e vip, con il potenziale coinvolgimento di magistrati e Direzione Nazionale Antimafia, e produzione di dossieraggi “ad hoc”: secondo il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervistato oggi dal “Corriere della Sera”, è uno scandalo a cui porre subito immediato rimedio. «Sono certo che i magistrati andranno fino in fondo per far luce sulla vicenda. Un’attività di dossieraggio finalizzata al condizionamento della vita politica, se confermata, sarebbe un’inaccettabile attività di destabilizzazione», sottolinea il titolare del Viminale dopo la denuncia alla magistratura posta dal collega in CdM, il Ministro della Difesa Guido Crosetto.



L’azione dei dossieraggi è «molto grave», specie se «portata avanti da servitori infedeli dello Stato», rileva Piantedosi annunciando la piena unità e compattezza di tutte le forze politiche per poter spegnere sul nascere eventuali futuri tentativi di dossieraggi. «Il presunto tentativo di indebolire sul nascere il governo Meloni ricorrendo al dossieraggio non è andato a buon fine ma il mancato raggiungimento dell’obiettivo non attenua la gravità dei fatti, laddove vengano confermati», afferma ancora il Ministro dell’Interno nel voler elencare quali maggiori sistemi di controllo occorrano implementare al più presto. «I meccanismi di verifica e tracciamento dell’utilizzo delle informazioni contenute in importanti banche dati che sono a disposizione degli apparati dello Stato sono in ogni caso efficaci. La stessa vicenda di cui parliamo sembra dimostrare che è impossibile non lasciare traccia di accessi a queste informazioni», rileva Piantedosi che chiede ora maggiore garanzia sul rafforzamento della prevenzione per l’utilizzo corretto di informazioni sensibili, chiedendosi anche «cosa abbia motivato questi accessi e che tipo di utilizzo ne è stato fatto». Il Governo pensa ad un controllo regolatorio più forte, ove possibile anche da parte di autorità indipendenti già esistenti: «andrà fatta una riflessione sulla opportunità di una riscrittura di alcune regole, come ad esempio la limitazione temporale di mansioni e incarichi di particolare sensibilità, garantendone una maggiore rotazione».



MATTEO PIANTEDOSI: “STRAGE DI BOLOGNA È NEOFASCISTA. ARRIVI MIGRANTI, UE AIUTERÀ L’ITALIA”

L’intervista di Piantedosi punta però a trattare non solo il “dossieraggi-gate” ma affrontare anche tutti gli altri temi più caldi della settimana politica, nel giorno del nuovo Decreto Omnibus in discussione al CdM: dopo le dichiarazioni del portavoce di Regione Lazio, Marcello De Angelis, in merito alla Strage di Bologna, è il Ministro stesso a voler rispondere punto su punto. «Ho più volte detto pubblicamente che la matrice accertata è quella riferita esclusivamente alla verità giudiziaria, che ci ha consegnato una responsabilità incontrovertibile di personaggi militanti nel terrorismo neofascista di quegli anni. Ho fatto chiaramente riferimento alla verità giudiziaria», rileva il Ministro che lo scorso 2 agosto si è recato alla Stazione di Bologna per commemorare le vittime di quella ignobile strage del 1980.



Ogni strumentale polemica su questo argomento, aggiunge Piantedosi difendendo il Governo, «è opera di chi pretende di avere l’esclusiva dell’indignazione rispetto a una delle pagine più dolorose e vergognose della nostra storia». Occorre cercare la verità sempre, come ha detto anche il Presidente Mattarella in merito alla Strage di Bologna: «Ogni ulteriore operazione tendente ad eliminare ogni residua zona d’ombra è utile e opportuna. Per quanto di nostra competenza, al Viminale abbiamo desecretato decine di migliaia di documenti riservati, tutto il materiale relativo agli anni del terrorismo».

In merito ai nuovi continui sbarchi di migranti sulle nostre coste, l’impegno della Tunisia dopo l’accordo con Ue e Italia è atto a impedire le partenze «di oltre 3o mila migranti irregolari e sta conducendo una dura battaglia contro i trafficanti»: secondo Piantedosi l’Europa alla fine riuscirà davvero ad aiutare l’Italia, anche grazie «all’azione internazionale del governo Meloni il tema migratorio è diventato prioritario. C’è la consapevolezza di lavorare per un approccio complessivo con gli Stati di partenza e di transito per arrivare a un sistema di ingressi che preveda esclusivamente canali regolari, sicuri e pianificati. Il “Patto” sottoscritto nel Consiglio dei ministri dell’Interno europei del giugno scorso va in questa direzione, proponendosi di riformare regolamentazioni storiche europee oramai superate come quella di Dublino».