IL MINISTRO DELL’INTERNO PIANTEDOSI DIFENDE IL DECRETO SUI RAVE PARTY
«Credo sia interesse di tutti contrastare i rave illegali»: lo ha detto il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nella prima intervista (al “Corriere della Sera”) dopo le polemiche sul Decreto Legge “anti-rave” che ha introdotto il nuovo reato (articolo 434-bis del codice penale) di “invasione”. Dopo la nota del Viminale che ieri ha replicato alle fortissime critiche lanciate da Pd e M5s contro il Governo Meloni, è il Ministro stesso che “scende in campo” spiegando nel dettaglio perché la norma approvata in CdM – e che andrà comunque discussa e votata in Parlamento – non tocca alcuna, sacrosanta, libertà di manifestazione, riunione e parola. «Questo governo ha ottenuto un forte mandato elettorale dai cittadini su temi precisi. So cosa devo fare. La tutela della sicurezza è una priorità per la coalizione che ha vinto le scorse elezioni», ha spiegato il Ministro dell’Interno al “CorSera”.
In merito al punto specifico dei rave party, dopo l’ultimo di Modena e dopo quello tragico di Viterbo nel 2021, Piantedosi sottolinea «Credo sia interesse di tutti contrastare i rave illegali. Trovo invece offensivo attribuirci la volontà di intervenire in altri contesti, in cui si esercitano diritti costituzionalmente garantiti a cui la norma chiaramente non fa alcun riferimento». Il titolare del Viminale, richiamando le parole usate da Giorgia Meloni in conferenza stampa lunedì post-CdM, aggiunge «l’obiettivo della norma sui rave party è quella di allinearci alla legislazione degli altri Paesi europei anche ai fini di dissuadere l’organizzazione di tali eventi che mettono in pericolo soprattutto gli stessi partecipanti – ricordo che a Modena si ballava in un capannone pericolante e si rischiava una strage – e finiscono per tenere in scacco intere zone, pregiudicando attività commerciali e viabilità». La conversione del Decreto verrà comunque fatta come sempre in parlamento, e non sui social – tuona il Ministro – «In quella sede ogni proposta sarà esaminata dal governo». A domanda diretta sul perché la manifestazione di Predappio di commemorazione fascista non sia stata bloccata, Piantedosi si difende «si tratta di una manifestazione, una pagliacciata, che deploro nella maniera più assoluta. Si svolge da anni, senza incidenti e sotto il controllo delle Forze di polizia» e «posso assicurare che segnaleranno all’autorità giudiziaria tutti gli eventuali comportamenti in violazione delle disposizioni vigenti».
MATTEO PIANTEDOSI: “BASTA FARCI CARICO DI MIGRANTI DA ONG STRANIERE”
Durante la manifestazione-picchetto dell’Università La Sapienza contro un convegno organizzato da studenti di destra, il Ministro Piantedosi spiega ancora al “Corriere della Sera” come le forze di polizia in quel caso «sono intervenute per evitare il contatto rischioso tra gli organizzatori del convegno e i manifestanti»; diversa la situazione dello stadio San Siro di Milano dopo le turbolenze dei tifosi dell’Inter, «quando gli ultras hanno sgomberato la curva, intervenire avrebbe potuto creare pericolo». Non di solo rave o sicurezza parla però il Ministro dell’Interno, cui spetta di vigilare anche sul tema dirimente dell’immigrazione clandestina: «Abbiamo agito fin da subito per dare un segnale immediato agli stati di bandiera – chiarisce Piantedosi dopo i primi provvedimenti presi subito dopo la nomina -: non possiamo farci carico dei migranti raccolti in mare da navi straniere che operano sistematicamente senza alcun preventivo coordinamento delle autorità».
Al momento i migranti raccolti da ong straniere e trasporti in Italia sono il 16% delle persone sbarcate in Italia, sottolinea il Ministro: «Ma poiché ci facciamo già carico del restante 84% dei migranti che arrivano sulle nostre coste, con altri mezzi o salvati da noi, auspichiamo che la tanto sbandierata solidarietà europea si realizzi. E non solo attraverso i ricollocamenti, peraltro finora sostanzialmente falliti, ma anche accettando di farsi carico dell’accoglienza di quella minima parte che sostanzialmente mette piede per la prima volta in quegli stessi Paesi europei ai quali appartengono le navi che li raccolgono in acque internazionali. Non derogheremo mai ai nostri doveri di salvataggio delle persone in mare, ma crediamo sia arrivato il momento che la solidarietà europea diventi finalmente concreta». Chiosando il tema immigrazione, Matteo Piantedosi conferma quanto proposto dal Centrodestra nel programma di Governo: «Io sono convinto che sia necessario bloccare le partenze e verificare nei Paesi di origine e di transito chi può e chi deve arrivare, assicurando un trasferimento ordinato e un vero inserimento sociale. Credo che questa azione vada accompagnata dalla programmazione e dalla offerta di adeguati ingressi legali. Sono gli Stati che devono governare i flussi di ingresso che, se regolari, servono anche al nostro Paese».