Tanti i punti toccati da Matteo Piantedosi nell’informativa alla Camera di oggi. Il ministro dell’Interno ha acceso i riflettori sulla tensione in Medio Oriente e sulle possibili ripercussioni per l’Italia, in particolare sulla possibile infiltrazione di terroristi tra i migranti: “L’azione del Governo, sin dal suo insediamento, si è incentrata su ogni forma di contrasto all’immigrazione irregolare, anche in relazione ai possibili profili di rischio di infiltrazione terroristica nei flussi. I recenti tragici avvenimenti impongono una rinnovata e più elevata attenzione in particolare attraverso il potenziamento delle attività interforze per i controlli delle frontiere e di quelle effettuate dalle task-force operanti nelle principali aree di sbarco e negli hotspot nazionali”.



Già subito dopo l’attacco subito da Israele, Piantedosi ha disposto un rafforzamento di tutti i dispositivi di osservazione e controllo riferiti agli obiettivi sensibili presenti sul territorio nazionale. Ma non solo, ha certificato il titolare del Viminale: “Nella seduta del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che ho convocato d’urgenza lo scorso 10 ottobre, alla quale hanno partecipato anche le agenzie di intelligence, sono state approfondite le possibili minacce e gli strumenti di prevenzione e contrasto”.



Piantedosi: “Incremento Cpr, Ue ci supporti”

Le autorità hanno innalzato il livello di attenzione e rafforzato le misure di prevenzione generale, Piantedosi ha confermato che gli obiettivi sensibili in Italia sono stati quantificati in oltre 28.000, 205 dei quali israeliani, in prevalenza sedi diplomatiche o centri religiosi: “La minaccia terroristica, inoltre è alla costante attenzione del Comitato analisi strategica antiterrorismo, istituito presso il Ministero dell’interno, che si è riunito appositamente lo scorso 10 ottobre per valutare l’evoluzione dei profili di rischio anche nei contesti antagonisti e nell’ambiente penitenziario”.



Sul fronte immigrazione, Piantedosi ha elogiato la prospettiva di missioni navali Ue nel Mediterraneo: “Il Governo sarà attento a che le nuove missioni non riproducano i modelli delle precedenti esperienze europee che, di fatto, prevedevano lo sbarco degli immigrati sempre e solo in Italia”. Una riflessione anche sui cpr: “Abbiamo varato un programma per l’incremento dei centri per i rimpatri per la cui realizzazione chiediamo che l’Unione europea ci supporti con risorse finanziarie straordinarie – le parole di Piantedosi .- Si tratta, infatti, di strutture che tornano a beneficio dell’intera Unione e i cui oneri, quindi, non è ragionevole che siano sostenuti dai soli Stati maggiormente esposti agli arrivi”.