Il Ministro Matteo Piantedosi, addetto agli Interni, ha parlato in un’intervista con La Stampa del tema migranti, ma anche di quello sicurezza, specialmente a fronte del crescente numero di femminicidi. Partendo proprio dai migranti e dalle accuse di voler detenere i minorenni nei Cpr, sottolinea che secondo le leggi internazionali a loro deve essere riservato un “trattamento differenziato”, che verrà ovviamente rispettato.



Tuttavia, specifica Piantedosi, “l’escalation di arrivi e l’assenza di strutture portano all’impossibilità di rispettare questi paletti”, al punto che “abbiamo previsto che i minori possano essere trattenuti anche in strutture non dedicate a loro, ma per un periodo limitato e con un riguardo per quella che è la loro età”. Insomma, “né il decreto Cutro, né nessuna normativa nazionale ha previsto la possibilità di trattenimento ai fini dell’espulsione per i minorenni“. Sugli scontri in merito che si stanno avendo tra politica e giudici, Piantedosi si dice fiducioso della corretta applicazione dei regolamenti internazionali, pur sottolineando che “deciderà la Cassazione”.



Piantedosi: “L’accordo con l’Albania sarà operativo nel 2024”

Rimanendo in tema migranti, poi, Piantedosi ci ha tenuto a sottolineare che “l’accordo con la Tunisia sta funzionando. La polizia ha fermato più di 60 mila partenze”. Un accordo con il quale “l’Italia è riuscita ad affermare in Europa un approccio più olistico, ovvero che si debba migliorare il versante economico-sociale dei Paesi di origine e di transito per contenere i fenomeni immigratori regolari”. Rimane necessario, ora, ampliare gli accordi, “con l’Egitto, la Costa d’Avorio e altri Paesi strategici”.



Passando, invece, agli accordi con l’Albania, Piantedosi spiega che il centro che verrà costruito lì “avrà molteplici funzioni” e non sarà strettamente un Cpr, che sarà gestito dall’Italia come se fosse “un’isola con norme e personale nostro”. Un piano che, spiega, sarà “in prova tangibile entro il primo semestre del 2024“, aprendo secondo lui la possibilità che “molti Paesi, come la Germania” replichino l’operato italiano, che nel frattempo, sempre secondo il Ministro Piantedosi, potrà essere espanso anche oltre l’Albania. Sul vincolo di trattenimento fino a 18 mesi, sottolinea “ovviamente cercheremo di non arrivare a tanto”.

Piantedosi su femminicidi e sicurezza

Infine, nella sua intervista Matteo Piantedosi ha anche voluto parlare del tema sicurezza e, soprattutto, femminicidi, partendo proprio da quest’ultimo. “Abbiamo messo in campo”, spiega, “un intervento normativo per intercettare prima chi è violento”, sottolineando tuttavia che “la legge più fare tanto, ma non tutto”. Non ritiene, tuttavia, che debba essere neppure la scuola ad educare i giovani, ma si tratta di un compito che va portato avanti “in tutti gli ambiti”.

Sui femminicidi, comunque, pur ritenendo che le Forze dell’Ordine stiano già facendo molto, con “almeno 300 stanza rosa”, Pantedosi spiega che “proseguiremo con i percorsi di formazione” per Polizia e Carabinieri. Sulla violenza giovanile, invece, il principale intervento del governo è quello delle “Palestre della Legalità [che] portiamo nei luoghi più sensibili, come Caivano, ma anche Palermo, Napoli, Torino”. Infine, in merito alla percezione della popolazione di una scarsa sicurezza, Piantedosi ci tiene a sottolineare che “i dati dicono il contrario”, ragione per cui il governo ha intenzione “di lavorare proprio su questo aspetto”.