Il ministro dell’interno, Piantedosi, è stato intervistato giovedì scorso durante la puntata di Piazzapulita, programma condotto da Corrado Formigli su La7, e nell’occasione ha affrontato molteplici argomenti, a cominciare dalla questione dei migranti. “Abbiamo dato una disciplina alle Ong, altrimenti sarebbero state un fattore di attrazione”, afferma l’esponente del governo Meloni sottolineando gli ultimi accordi raggiunti con l’Ue. “Nel 2017 le Ong portarono in Italia quasi il 50% delle persone recuperate in mare”, precisando che “non è che abbiamo una contrarietà pregiudiziale”, “riteniamo che una funzione così importante debba essere regolamentata e rimessa sotto la disciplina e il controllo dell’autorità internazionalmente riconosciuta per quello che riguarda il recupero e salvataggio in mare”.



E ancora: “la commistione dei flussi migratori rende difficile all’origine selezionare quelli che sono i veri profughi rispetto ai movimenti che comunque hanno altre motivazioni”, per poi specificare che: “Nessuno è preoccupato della sostituzione etnica nel nostro Paese”. Piantedosi sottolinea poi l’importanza di intrattenere rapporti con i Paesi nordafricani: “fino a che ovviamente esistono delle condizioni minime che rispettano le regole nazionali e internazionali: dobbiamo chiedere di sicuro di non attuare persecuzioni, torture o trattamenti inumani e degradanti”.



PIANTEDOSI: “SUL TEMA DEI CPR E DEI 5MILA EURO…”

Piantedosi ha proseguito: “è chiaro che sono Paesi che denunciano la loro difficoltà e che ci chiedono, come nel caso della Tunisia, di essere aiutati a superarlo. Quello che ci compete è sostenere questi Paesi a superare questi momenti”. Sul tema dei Cpr e dei famosi 5mila euro, il ministro ha specificato: “l’Italia dei Cpr non mi piace e non la vorrei, ma purtroppo è necessaria e ci viene richiesta dall’Europa”.

Più specificatamente sui 5mila euro, si tratta di una cifra che “È prevista da una normativa europea. La cifra è stata decisa in base a un calcolo che ha le sue motivazioni: il costo medio di trattenimento, il costo dell’abitazione. Comunque è un dato che era richiesto per non rendere inefficace l’applicazione di una normativa europea”. Su alcune polemiche dei mesi precedenti: “Non ho mai detto ‘carico residuale’, ho detto ‘ci faremo carico’. Per alcuni casi male interpretati se ne stanno occupando i miei avvocati”.



PIANTEDOSI SU APOSTOLICO E CORTE TORINO

Sulla vicenda Iolanda Apostolico, giudice che ha cancellato il decreto Cutro con un verdetto, il ministro ha spiegato: “I provvedimenti giudiziari vanno valutati come tali nelle sedi competenti”, “e tuttavia avendo fatto il funzionario delle Stato e venendo da una funzione che quando ho ricoperto ha richiesto una postura imparziale e che apparisse anche imparziale, se qualcuno si lamenta adesso di essere accusato di non essere imparziale forse qualche comportamento un po’ diverso doveva averlo”.

Il ministro Piantedosi ha quindi specificato qual è stato l’errore del giudice a suo modo di vedere: “Apostolico non ha solo dichiarato che la Tunisia non è un Paese sicuro ma ha fatto ragionamenti giuridici che noi non condividiamo e io credo che in democrazia possa competere al governo ritenere non corrette e impugnare delle decisioni”. Piantedosi è stato anche incalzato sul corteo di Torino contro la Meloni, in cui si sono verificati degli scontri fra studenti e poliziotti: “Vedo tanti ragazzi attorno ad un poliziotto”, ha spiegato il ministro, ma Formigli ha controreplicato: “Io vedo un ragazzo menato”. In ogni caso Piantedosi ha spiegato che: «C’è un problema di sicurezza, di degrado e di emarginazione nelle grandi città».