“PARTENZE MIGRANTI VERSO L’ITALIA RALLENTANO”: LE PREVISIONI DI PIANTEDOSI PER L’ESTATE

Nel giorno in cui la missione di Giorgia Meloni a Tunisi con la Presidente Ue Von der Leyen e il Premier olandese Mark Rutte ha di fatto posto le basi per un sostegno concreto dell’Unione Europea alla Tunisia – sull’orlo della catastrofe sociale tra migranti, corruzione e debiti – ecco che il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a “Il Messaggero” racconta nel dettaglio quali siano gli accordi in vista con il Paese africano, oltre alla rivendicazione del successo per il patto Ue sui migranti raggiunto al recente Consiglio Affari Interni Ue. Si sta assistendo a un cambio di scenario di assoluto rilievo, in quanto se nei mesi scorsi l’escalation di arrivi per l’estate veniva data come praticamente certa, ora «Stiamo cogliendo timidi segnali incoraggianti per i flussi estivi rispetto alle previsioni pessimistiche di inizio anno».



Le partenze diminuiscono così come di conseguenza gli sbarchi dei rifugiati sulle nostre coste, ha spiegato il responsabile del Viminale al quotidiano romano: «i dati dimostrano un rallentamento delle partenze dal Nord Africa», oltre che nel breve tempo si dovrebbe assistere ai primi effetti degli accordi tra l’Italia e i Paesi terzi, «La Tunisia è già considerata un Paese terzo sicuro da provvedimenti e atti ufficiali italiani». Piantedosi rileva che la Farnesina (Ministero degli Esteri, ndr) ha già comunque «una lista formale di Stati terzi definiti sicuri. Sia in Africa, penso al Senegal, così come nei Balcani. Valuteremo di volta in volta avendo cura, come chiesto dagli amici tedeschi nelle trattative in Ue, che vi siano connessioni personali dei migranti con quei Paesi».



PIANTEDOSI: “SUBITO FONDI ALLA TUNISIA”. LA MISSIONE DI MELONI DA SAIED

In particolare con la Tunisia, e con il resto del Nord Africa, l’Italia è impegnata nel delicato compito di trovare una linea che mantenga cardine il rispetto dei diritti umani per rifugiati e “altri” migranti, e al tempo stesso garantire un controllo sull’immigrazione altrimenti irregolare. «È importante che nessuno abbia nei confronti di Tunisi un atteggiamento pregiudiziale e pedagogico», rivela lo stesso Ministro Piantedosi in risposta alle critiche mosse da media e analisi contro gli orrori sui migranti avvenuti a Sfax.



«Gli aiuti economici o le riforme chieste dal Fmi devono andare di pari passo. Vanno anzi sostenuti lo sforzo del governo tunisino e le giuste aspirazioni del popolo di uscire da questa crisi finanziaria e sociale», sottolinea il titolare del Viminale. Alla domanda sul prestito da 900 milioni di euro da erogare alla Tunisia, per Piantedosi non c’è tempo da perdere: «il nostro auspicio è che l’Ue si muova subito. Aggiungo che l’Italia ha voluto e ottenuto la creazione di un fondo europeo per gli interventi sulla ‘dimensione esterna’ proprio per consentire progetti mirati di sostegno ai Paesi di origine e transito dei flussi, a partire proprio dalla Tunisia. Deve sentire la voce amica, non ostile, dell’Europa e delle istituzioni internazionali». Nella missione di Tunisi è poi la Presidente della Commissione Ue Von der Leyen a confermare l’erogazione del prestito da quasi un miliardi di euro: «Sosterremo la Tunisia dal punto di vista economico. L’Ue sta considerando un piano di assistenza macro-finanziaria non appena sarà trovato un accordo con l’Fmi, che è necessario. Siamo pronti a mobilitare oltre 900 milioni di euro. E, come passo immediato, un ulteriore sostegno al bilancio fino a 150 milioni». Per la Premier Meloni, l’Italia è contenta dei passi in avanti in questi giorni, «E’ un passo avanti per la costruzione di un vero partenariato con l’Ue per affrontare al meglio la crisi migratoria e il tema dello sviluppo da entrambi i lati del Mediterraneo». Non solo, la Presidente del Consiglio ha poi aggiunto di voler arrivare al Consiglio Ue di fine giugno «con un memorandum d’intesa già firmato tra Ue e Tunisia. Siamo pronti a organizzare una conferenza internazionale su migrazione e sviluppo della quale abbiamo parlato con il presidente Saied, che è un’ulteriore tappa di questo percorso».