Matteo Piantedosi, ministro degli Interni sotto l’attuale governo di Giorgia Meloni, sulle pagine di Domani ha parlato dei migranti, questione centrale nella maggior parte delle discussioni, tanto italiane quanto europee. Le numerose tragedie che si registrano in quest’ultimo periodo, tra Cutro e il recente naufragio in Grecia, secondo il ministro confermano “che i trafficanti di esseri umani fanno affare in maniera spregiudicata con totale disprezzo della vita dei migranti”.
“L’Italia”, spiega Piantedosi, “insieme agli altri partner europei, sta lavorando per contrastare i trafficanti di esseri umani e rafforzare i canali di immigrazione regolare“, punto fondamentale del governo e del suo mandato. Complessivamente, ritiene che “sui flussi migratori si stanno iniziando a cogliere timidi segnali incoraggianti rispetto alle previsioni pessimistiche di inizio anno”, ma è anche consapevole che “il complesso lavoro che stiamo facendo è destinato a produrre effetti significativi nel più lungo periodo“. La missione in Tunisia, tra le altre cose, secondo il ministro Piantedosi “dimostra che il nostro paese si sta ritagliando un ruolo centrale per l’attuazione di politiche di sostegno e sviluppo nel nord Africa”, parlandone come di “un grande successo del governo Meloni“.
Piantedosi: “L’Europa inizia ad ascoltaci sui migranti”
Il nuovo approccio del governo sui migranti, spiega Matteo Piantedosi, dimostrerebbe un cambio di rotta rispetto alla strategia dei porti chiusi perpetrata negli anni passati, ma “non cambia il punto: per noi i flussi irregolari vanno fermati o comunque ridotti, perché dietro si nascondono i trafficanti e i loro loschi affari”. Visione che, ora, sembra condivisa anche all’interno dell’Unione Europea, con un nuovo patto sui migranti in discussione proprio in questo periodo.
“Il negoziato dell’8 giugno”, spiega Piantedosi, “è stato un punto importantissimo. Si è trattato di una discussione, in cui l’Italia ha avuto un ruolo centrale” e che aprirà, secondo lui, ad “atti normativi” invece che a “semplici dichiarazioni d’intenti”. Per ora, avverte, “siamo ancora in un contesto di negoziazione, ma intanto l’Italia ha ottenuto la condivisione di un principio basilare che è anche alla base del nostro agire: l’obiettivo finale è quello di ridurre se non fermare le partenze irregolari, distinguendo chi ha diritto ad arrivare e chi no”. Chiudendo, infine, parlando della redistribuzione, il ministro Piantedosi avverte che “se arrivano migranti irregolari è giusta una logica di distribuzione degli oneri a libello europeo, ma l’obiettivo è sempre quello di bloccare gli sbarchi irregolari”.