Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi è stato intervistato ieri sera durante la trasmissione di Rai Uno, Cinque Minuti, classica striscia post tg condotto da Bruno Vespa. In apertura di intervista il titolare del Viminale ha messo subito in chiaro le cose: “Sono rimasto turbato da quanto accaduto con gli studenti, sono immagini non belle e porto la testimonianza che sono rimasti turbati anche i poliziotti”. Ma cosa è successo? “I manifestanti non hanno collaborato cercando di deviare, a Firenze, dal percorso che era stato preavvisato e concordato con la questura – ha proseguito Piantedosi – cercando di andare ad assaltare in qualche modo un obiettivo sensibile, un obiettivo americano sul quale qualche settimana prima si era verificato anche il tentativo di un attentato incendiario”.



Piantedosi ha specificato che da quando è scoppiata la guerra in Medioriente si è cercato di controllare gli obiettivi sensibili sul nostro territorio: “Nel caso di Pisa addirittura non c’è stato neanche un preavviso e nonostante i contatti successivi da parte delle autorità locali nei confronti di alcune persone che risultavano essere un po’ gli organizzatori di questa manifestazione, c’è stata un’assoluta volontà di sottrarsi ad ogni forma di coordinamento, di rapporti e quindi di possibilità di gestire in maniera ordinata questo evento”. Sul “richiamo” del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il ministro dell’interno ha spiegato che lo stesso “ha fatto un riferimento molto preciso all’autorevolezza delle forze dell’ordine, che si esprime in altro modo”, ricordando come nelle scorse ore si sia verificata un’operazione con 130 arresti di presunti affiliati alla criminalità organizzata.



PIANTEDOSI: “IN 1.070 MANIFESTAZIONI CRITICITA’ SOLO NELL’1 PER CENTO”

“Sono queste le situazioni in cui si afferma l’autorevolezza delle forze di polizia”. Quindi, sempre sulle due manifestazioni dei giovani: “C’è stato sicuramente qualcosa che è stato determinato dal fatto che si è trattato di due manifestazioni in cui i manifestanti hanno teso a collaborare poco con le autorità preposte. Quindi questo poi ha creato delle situazioni che hanno richiesto delle gestioni estemporanee nel momento”.

Piantedosi ha sottolineato come vi siano già state 1.070 manifestazioni dallo scorso 7 ottobre, da quando è iniziato il conflitto fra Israele e Hamas: “La percentuale in cui qualche criticità si è verificata è poco più dell’1%. Dipende dagli scenari che si realizzano e dal prudente apprezzamento che mettono in campo le forze di polizia, determinante il rispettare la prescrizione al momento di non andare oltre un limite oltre il quale le forze di polizia hanno ritenuto di apporre una difesa di altri interessi che sono alle spalle di quello sbarramento”.