La nascita del governo M5s-Pd è legato all’esito del voto sulla piattaforma Rousseau. Come è noto, domani i 115.372 aventi diritto saranno chiamati dalle 9 alle 18 a esprimere il proprio voto sull’alleanza del MoVimento 5 Stelle con il Partito democratico per un esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Attorno al quesito proposto si è creato oggi un giallo. Dalla scelta delle parole al “No” che viene prima del “Sì”, con l’inversione conseguente alle polemiche. La domanda a cui gli iscritti alla piattaforma Rousseau dovranno rispondere è: «Sei d’accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?». Un quesito ben più esplicito di quanto visto il 18 maggio 2018, quando la domanda che avrebbe portato al governo con la Lega non citava esplicitamente il partito di Matteo Salvini, ma chiedeva solo l’approvazione del «contratto del governo del cambiamento». Ma è emerso un altro dettaglio interessante, evidenziato oggi da Repubblica.
PIATTAFORMA ROUSSEAU, DOPO IL QUESITO “NO” VIENE PRIMA DEL “SÌ”
Il quesito, che è stato già pubblicato sulla piattaforma Rousseau, offre agli iscritti due risposte. Ma il primo ad apparire non è il bottone del “Sì”, come avviene tradizionalmente, bensì quello del “No”. L’anno scorso, invece, in occasione del quesito sul governo con la Lega, il “Sì” veniva prima del “No”. Dopo la segnalazione di Repubblica, la collocazione delle due risposte è stata invertita nel pomeriggio. La storia del voto sulla piattaforma Rousseau insegna comunque che degli iscritti, che peraltro rappresentano solo l’1 per cento dell’elettorato grillino alle ultime elezioni politiche, in realtà in media ne votano molto meno. Al quesito sul mandato zero risposero appena in 25mila. Poco più alta la partecipazione alle europarlamentarie con 37.256 votanti nel primo turno e 32.240 nel secondo. Il massimo dei votanti è stato raggiunto nella consultazione sul caso Diciotti, che coinvolgeva l’alleato di governo Matteo Salvini: votarono in 52.417 il 18 febbraio 2019.