Piazza Almirante e Berlinguer, l’idea di intitolare ai due storici leader del Partito Comunista Italiano e del Movimento Sociale Italiano era venuta al Comune di Terracina (Latina, Lazio) con giunta a guida Fratelli d’Italia. Non solo l’Anpi e le associazioni di sinistra si sono rivoltate contro il sindaco Roberta Tintari (che ha preso il posto di Nicola Procaccini, eletto alle Europee 2019) ma anche i figli dello storico leader comunista hanno inviato numerose lettere per dissentire dalla scelta della giunta FdI: «Non condividiamo la scelta di intitolare una piazza del Comune di Terracina a Enrico Berlinguer e Giorgio Almirante», scrivono Bianca (giornalista Rai, ndr), Maria, Marco e Laura Berlinguer nella lettera inviata al sindaco di Terracina. Come riporta con ampi stralci il Corriere della Sera, la lettera dice espressamente «È sicuramente un’importante acquisizione della nostra civiltà e del pensiero democratico il rispetto per l’avversario, così spesso oggi dimenticato. Ma riconoscere l’avversario e non considerarlo come un nemico deve avvenire a partire dalla consapevolezza delle differenze profonde e non cancellabili tra le diverse storie, le culture politiche, le identità personali e i percorsi esistenziali e ideologici». Ai poli opposti della politica nel post Dopoguerra, vi era in realtà un gran rispetto politico e umano tra Berlinguer e Almirante seppur rappresentassero i massimi valori della sinistra e destra italiana.
IRA FIGLI BERLINGUER CONTRO TERRACINA
L’ex sindaco di Terracina oggi europarlamentare Nicola Procaccini all’Ansa esprime disappunto e dispiacere per la scelta dei figli di Berlinguer e spiega «L’iniziativa partita da Fdi è stata condivisa praticamente dall’intero consiglio comunale, con un solo voto contrario peraltro espresso da un esponente di destra… Vuole essere un atto di pacificazione, dopo gli anni di odio politico che hanno caratterizzato una fase storica e politica oramai chiusa per il nostro Paese». Non solo, conclude Procaccini «C’era una conoscenza reciproca e un reciproco rispetto fra i due tanto è vero che Almirante andò a rendere omaggio alla camera ardente di Berlinguer ed esponenti del Pci come Pajetta e Nilde Jotti fecero lo stesso alla morte del leader del Msi. Si riconosceva reciprocamente un avversario ma non un nemico». I figli del leader di Botteghe Oscure nonostante riconoscano questo valore di rispetto reciproco non ci stanno all’idea di una piazza che accomuni le due figure così diverse dell’Italia del Novecento: «Non dimenticheremo mai quell’atto indubbiamente nobile compiuto da Giorgio Almirante quando si recò da solo a rendere omaggio a papà nella camera ardente allestita nella sede del Pci a Botteghe Oscure», scrivono ancora i figli di Enrico Berlinguer ma comunque «perché mai confondere due personalità così diverse che si sono combattute su fronti che sono e restano antagonisti? Si rischierebbe di contribuire a un processo, che riteniamo nefasto, di azzeramento della storia e della memoria».