Calci e pugni alla compagna, minacce continue e non solo. Un 27enne di Bronte, in provincia di Catania, è stato arrestato dai carabinieri della stazione locale per maltrattamenti contro familiari o conviventi. Come spiega Catania Today, sono stati i medici del pronto soccorso ad avvertire i militari, dopo aver soccorso una donna di 25 anni che presentava ferite compatibili a maltrattamenti. I segni sul corpo e sul viso, infatti, erano quelli di una violenta aggressione. La ragazza, madre di tre figli piccoli, ha confessato di essere stata picchiata dal convivente al quale è legata da otto anni.



La giovane ha spiegato che dopo due anni di relazione “normale” con il compagno, questo è cambiato: ha cominciato nel tempo a insultarla quotidianamente, minacciandola di morte e aggredendola fisicamente, anche attraverso il lancio di oggetti. Nel pomeriggio di venerdì 8 settembre, l’ennesima aggressione. L’uomo sarebbe scoppiato in una violentissima ira dopo aver visto una bolletta dell’energia elettrica ritenuta troppo cara. Avrebbe così colpito la 25enne con un pugno in faccia, scaraventandola a terra.



Bronte, picchia la compagna a calci e pugni: lei lo aveva già denunciato

In casa, al momento dell’aggressione alla compagna, sarebbe stata presente anche la zia 67enne, che gli avrebbe risposto verbalmente ricevendo però un pugno in pieno viso che l’avrebbe fatta cadere sul pavimento. Nonostante la presenza dei tre figli, l’uomo, dopo aver aggredito la compagna con un pugno in faccia per sfogare la sua rabbia a causa di una bolletta troppo cara, avrebbe assestato un calcio allo stomaco della donna. Le avrebbe poi strappato il cellulare dalle mani per impedirle di chiedere aiuto ai carabinieri. Dopo aver ricevuto le cure del caso, i medici hanno elaborato una diagnosi da “trauma da pugno al viso e emitorace destro e trauma da calcio in sede epigastrica” con relativa prognosi di dieci giorni.



La ragazza già in passato (nel settembre 2016) aveva denunciato il compagno con l’accusa di maltrattamenti, per poi ritirare la denuncia. L’uomo avrebbe inoltre fatto uso di sostanze stupefacenti comprando droga con il denaro proveniente dal “bonus bebè” destinato ai figli. Il giudice ha convalidato l’arresto dell’uomo, ora ai domiciliari presso un’altra abitazione rispetto a quella dove viveva con la famiglia.